VILLA SAN GIOVANNI. Campi elettromagnetici dannosi, gli esperti avvisano: "No il telefonino ai bambini prima dei 10-12 anni"

7 Settembre 2016
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di CONSOLATA MAESANO

VILLA SAN GIOVANNI – “Elettrosmog: il nemico invisibile. Conoscere, capire, prevenire”: questo il tema del meeting organizzato dall’azienda master holding Italia, col patrocinio del comune di Villa San Giovanni e svoltosi sabato 3 settembre presso l’Hotel de La Ville.
L’inquinamento elettromagnetico rappresenta uno scottante problema d’attualità per la cittadina dello Stretto, che sta adottando contromisure decise: “Oltre all’introduzione del regolamento per le stazioni radio base e all’apposita commissione di cui faccio parte” ha spiegato il consigliere Liz Ciccarello, delegata alla Viabilità e mobilità, Piano spiaggia, di ripascimento e salvaguardia delle coste- “stiamo provvedendo al piano di Localizzazione degli impianti, per allontanarli dal centro abitato installandoli su zona periferica possibilmente comunale”.

La lotta ai campi magnetici si è svolta anche in Tribunale, come ha spiegato il sindaco Antonio Messina:  “Villa ha saputo difendersi bene, in sede processuale, dal gruppo delle stazioni elettrobase”- ha dichiarato il primo cittadino – “Anche la convenzione Arpacal rappresenta un grande successo, adesso bisogna definire la collocazione delle stazioni, per arginare i danni”.
Dopo tali interventi istituzionali il dibattito è entrato nel vivo, con un coro di interventi politematici che hanno cercato di focalizzare il fenomeno a 360 gradi. Innanzitutto, cosa s’intende per elettromagnetismo? L’ha spiegato il dottor Enzo Calabrò, responsabile e coordinatore del convegno: “L’elettromagnetismo è una gravissima forma di inquinamento ambientale. Lo si definisce “il killer invisibile”: non lo si può percepire, di conseguenza non ci si può difendere. I campi elettromagnetici sono cancerogeni a tutti gli effetti, al pari del piombo, del ddt, e della benzina e stanno causando anche parecchie patologie infantili. In Europa tale fenomeno è una verità giuridicamente affermata in più sedi”.
L’ingegnere Luigi Giordano ha contribuito alla comprensione del fenomeno tramite alcune nozioni fisiche: “Un campo elettromagnetico è il risultato della corrente e della tensione elettrica. I campi possono essere ad alta frequenza, come ad esempio quelli generati dai trasmettitori, o a bassa frequenza, come quelli generati dai dispositivi”.
Il fenomeno dell’elettromagnetismo sta avendo ripercussioni e conseguenti da non trascurare, su ampie fasce della popolazione.
Per esempio, l’uso costante delle nuove tecnologie sta comportando delle serie alterazioni posturali: “La sindrome da text neck è una sindrome da stress eccessivo, ripetitivo, nella quale si ha la testa pendente in avanti e verso il basso a guardare il dispositivo mobile per lunghi periodi di tempo “- ha spiegato il dottor Giuseppe Brindisi, osteopata e chinesiologo- “La testa di un adulto pesa in media tra i 4.5 chili e i 5 chili, ma quando la incliniamo in avanti di 60 gradi, come quando leggiamo sul cellulare il collo deve sopportare un peso pari a 27 chilogrammi. Questo spiega perché molti adolescenti iniziano a manifestare la gobba”.
L’utilizzo di smartphone e tablet si è esteso alle fasce d’età più piccole e ciò non rappresenta assolutamente un elemento positivo per i più giovani, come ha spiegato il pediatra Emilio Vazzana: “Le onde elettromagnetiche penetrano nel cervello dei bambini con maggiore vulnerabilità, in quanto il loro organo è più piccolo e l’osso cranico è meno spesso. Per questo si raccomanda di non dare il telefonino ai bambini prima dei 10 anni, anche 12. E’ stato scientificamente provato che i raggi a bassa frequenza sono causa di leucemia nei bambini”.
I rischi per la salute sono davvero tanti, come per esempio lo stress ossidativo, definito dal chirurgo cardiovascolare Antonino Alberto come “una condizione per la quale l’organismo produce una quantità eccessiva di radicali liberi e non riesce più a smaltirli normalmente. Tale patologia comporta invecchiamento cutaneo, patologie cardiovascolari e neurodegenerative e in generale danni cellulari”.
L’Italia ha comunque adottato una serie di normative tese a tutelare la cittadinanza. L’aspetto legale della questione è stato approfondito dalla dottoressa Drusiana Foti, che ha citato la Gazzetta ufficiale n. 257 del 3.11.98 del Ministero dell’ambiente, del Ministero delle comunicazioni e del Ministero della sanità “Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana”; la Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (L. 22 febbraio 2001, n. 36) e il decreto del 5 settembre 2012 dell’assessorato del territorio e dell’ambiente della regione siciliana ”Linee guida per il contrasto del fenomeno delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, nell’ambito della lotta all’inquinamento atmosferico e con la finalità della salvaguardia della salute delle popolazioni esposte”.

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