L'ANGOLO DELLA POESIA. Fedeltà: l'amore eterno nei versi di Cettina Conti

“Fedeltà”

di CETTINA CONTI

Tutto è cominciato quel giorno, in quella vetrina.

Me ne stavo lì, in attesa.

Molti,  mi avevano toccata, guardata, accarezzata, palpata fin nei punti più nascosti.

Scoperta e ricoperta.

Poi, mi avevano lasciata là, dimenticata assieme a tante altre.

Il mio intimo desiderio era quello di essere un giorno finalmente scelta e portata via.

Sottratta, all’ossessiva curiosità di quei sbarbatelli che mi mangiavano con gli occhi.

Poi, accadde, lui mi vide e mi volle.

Fu amore a prima vista.

 Mi prese con sé e, mi portò a casa sua.

La mia vita cambiò: non in meglio.

Tutte le mattine sveglia alle 7 e poi,

tutte quelle ore ad aspettare, tramontana o scirocco, sempre lì sul lungomare,

E le sere, non ne parliamo,

con quella “fissa” della passeggiatina prima di cena.

Con il caldo o con il gelo, sempre ferma là,  nelle traversine del corso ad aspettare.

Accidenti, che vita!

E il fumo?

Non ne posso più di odorare di” toscano”!

Ma, come faccio a protestare se mi riempie di attenzioni?

Dopo anni di viaggi, i segni del tempo e della fatica hanno demolito tutte le mie compagne.

Ma il mio lui non mi dà il tempo di invecchiare.

Sempre attento, mi cura nell’aspetto e nella salute, fidandosi del bisturi del suo medico di fiducia e,

pretendendo per me, solo il meglio in originale.

Un giorno, mentre mi godevo un po’ di riposo,

lui si mise comodo e guardò, con il suo maschio occhio, la foto di un’altra.

Era bella, altezzosa in quelle sue forme  di giovane… scattante.

Io, la guardai con orrore, temendo per la mia sorte,

ripensai alle avventure, ai viaggi, al tran tran della quotidianità.

Poi, lui ripose la foto, accese il solito toscano,

fece l’occhialino allo specchietto, ingranò e partì.

Il nostro è un amore eterno, senza screzi ed infedeltà.

Così continua la carriera della “cinquecento” di un uomo di qualità! –