Villa San Giovanni. La vicenda del polmone di stoccaggio finisce in Procura. Idv: “Battaglia di civiltà”

DPCM, SICLARI DIFENDE INTERESSI ALTRI RISPETTO A QUELLI DI QUESTA CITTA’

Su una questione estremamente delicata, qual è quella delle opere del DPCM, occorre sgomberare il campo da ogni tipo di strumentalizzazione e, pur con tutto il rispetto dovuto a tutte le componenti politiche, mi sono assunto la responsabilità di chiedere alla Procura della Repubblica di essere ascoltato in qualità di soggetto che, oltre ad essersi battuto negli anni per le questioni ambientali, si è reso promotore e assunto il compito di far attuare le modifiche che hanno portato alla progettazione di un’opera moderna e funzionale, l’Autoporto, che pervicacemente ci si ostina a nascondere, negando alla città, agli utenti ed all’intera Area dello Stretto, ogni possibilità di sviluppo ed ogni miglioramento delle condizioni generali di vita.

Un progetto definitivo che nel marzo 2012 è stato consegnato alla Prefettura dal RUP ma del quale si persero le tracce nonostante le tante pubbliche iniziative a sostegno. Poi, a settembre 2017, con la bocciatura da parte della maggioranza della “mozione salva polstrada”, diveniva sempre più chiara quale fosse la reale intenzione della maggioranza, tanto che, solo grazie alla minoranza, a novembre dello stesso anno furono messe in campo iniziative, a livello parlamentare, che in extremis riuscirono a far ottenere la proroga di 8.5 mln di euro che il Ministro del Rio concesse per un periodo di un anno, senza che nulla si muovesse a livello di Ente locale.

Oggi la richiesta del sindaco, diretta ad ottenere un’altra proroga di 36 mesi ma per realizzare un “polmone di 8.500 mq”, al posto di quello “prescritto” dalla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente nel Decreto 4901/2000 e che dimostra, una volta di più, che l’Amministrazione Comunale stia perseguendo obiettivi altri rispetto all’esigenza di difesa della Comunità, peraltro mortificando i deliberati del Consiglio Comunale del 2008 e del 2010; quanto condiviso dalla stessa Prociv Nazionale con nota del 3 agosto 2010; dal Sottosegretario alle Infrastrutture, Bartolomeo Giachino il 19 aprile 2011; dal Sottosegretario agli Interni, on.le Nitto Palma; dalle Organizzazioni Nazionali degli Autotrasportatori e dai tecnici dell’Università Mediterranea con in testa il prof. Francesco Russo.

Siclari, presente in Consiglio sin dal 2010, dia dunque fondo al proprio coraggio e usando il linguaggio della chiarezza, della trasparenza e della lealtà verso la città che rappresenta, trovi la forza per revocare le delibere consiliari che affrontarono l’argomento in modo univoco, senza nascondersi dietro improbabili “amnesie lacunari” e stasi metafisiche circa “l’imperfetta composizione dell’Ufficio Tecnico”, e dica che questa imperfezione sia addebitabile ad una sospensione avvenuta a seguito di condanna penale e che, dunque, il “fermo biologico” non giustifica comunque opere, come il parcheggio di via Mazzini, approvato dal 2007 con provviste economiche la cui spesa è autorizzata dal Ministro dei Trasporti sin dal 2006 .

E’ facile dedurre che né a Siclari né i suoi misteriosi suggeritori e ispiratori, abbiano compreso il livello di condivisione e di importanza di un’opera ampiamente condivisa e che l’elusione del dovere Istituzionale di rispettare, non solo le delibere consiliari ma, soprattutto, i dettami imposti dal Ministero dell’Ambiente, trovino giustificazioni in meccanismi che nulla hanno a che vedere con l’obbligo di imparzialità, legalità e buon andamento della P.A.

​Di fronte a questa “pericolosa virata” in danno della città e all’ipotesi l’antitesi degli interessi comuni stiano prevalendo, al di là di quanto inviato tramite pec (clicca qui per approfondire Autoporto_citta_di_villa_san_giovanni_rc) agli organismi ministeriali e al Dipartimento del Consiglio dei Ministri, emerge la convinzione che questa battaglia di civiltà dovrà giocarsi su un tavolo diverso e ben più autorevole.