La nostra rubrica “Amici a 4 zampe” ospita oggi un racconto di Cettina Conti, già bravissima autrice del nostro angolo dedicato ai luoghi più belli ma anche più abbandonati del territorio villese e non solo. Che dire, non posso che ringraziare di vero cuore l’affettuosissima Cettina per il bellissimo pensiero che ha avuto nei miei confronti – vista la mia passione per i gatti – ma anche e soprattutto nei riguardi di animali straordinari e unici. (Francesca Meduri)
A proposito di gatti…
di Cettina Conti
Un biondo gomitolo punteggiato da due occhietti smeraldo, miagolava nelle manoni da contadino di don Santo, il mio buon vicino di casa che mi faceva un po’ da nonno, entra così nella mia vita Cerasella. Don Santo l’aveva trovata e me l’aveva portata in dono, la mia gioia fu incontenibile. Mio padre mi aiutò a sceglierle il nome, Cerasella, appunto, una gattina che giorno dopo giorno divenne la compagna di giochi della mia infanzia. Non c’era mattina che non mi accompagnasse a scuola e alla fine delle lezioni, puntuale come un orologio svizzero, a mezzogiorno in punto, infilava l’uscio di casa e via. Inutilmente mia madre cercava di non farla uscire, imperterrita cominciava a saltare e graffiare la porta finché mia madre non le apriva. Mi aspettava, con il sole o con la pioggia, davanti al plesso scolastico e non c’era verso di mandarla via. Carmela, la bidella, la inseguiva a colpi di ramazza, Cerasella schivava i colpi con l’abilità felina che gli era propria e tornava a posizionarsi finché non mi vedeva. Correndo mi veniva incontro e aspettava una coccola, dopo, disciplinatamente, riprendeva con me la via di casa. A scuola la conoscevano tutti, Cerasella, dal canto suo era abilissima a capire le intenzioni degli umani e si comportava di conseguenza. Mi amava incondizionatamente tanto che un giorno addentò un polpaccio di mia madre che tentava di farmi una puntura. In piangevo e scalciavo e mia madre tentava di tenermi ferma. Cerasella percepì la cosa come un pericolo per me e mia madre come colei che volesse farmi del male, così gli si attaccò ad una gamba mordendola e non mollò finché mia madre non mi lasciò andare.
Gli animali sono straordinari, capiscono più dei nostri simili, amano teneramente senza chiedere nulla in cambio. Chi ha posseduto o possiede un animale comprende bene quel che dico.
Dedicata alla cara Francesca che in quanto a gatti …
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