Per la prima volta nella sua storia, il Comune di Bagnara Calabra viene sciolto per mafia. O, meglio, per “condizionamento delle istituzioni locali da parte della criminalità organizzata”, come riportato nella nota ministeriale diffusa nei giorni scorsi dagli organi di stampa. Il Coordinamento territoriale di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” di Reggio Calabria non ha mai mancato, a mezzo del locale Presidio, di evidenziare gli eventi di chiaro stampo mafioso verificatisi sul territorio della cittadina tirrenica. Gli incendi delle autovetture, i colpi di arma da fuoco, gli ordigni e i vari atti intimidatori compiuti non potevano lasciare spazio a dubbi sulla strisciante ed inequivocabile presenza ed operosità della ‘ndrangheta nell’“isola felice” di Bagnara Calabra. Così Libera non ha mai mancato di sottolineare l’inadeguatezza delle scelte dell’amministrazione locale rispetto alle emergenze ambientali, specie quelle causate dalla cattiva gestione dei lavori autostradali, tuttora irrisolte e che suscitano grave preoccupazione tra la popolazione. Prendiamo atto della decisione del Consiglio dei Ministri, attendendo la pubblicazione del decreto di commissariamento per conoscere le forme e le modalità accertate attraverso cui la ‘ndrangheta ha condizionato le scelte del Comune. Auspichiamo che la gestione commissariale possa correggere le dinamiche distorte che hanno portato a questa decisione e per questo auguriamo ai Commissari di poter operare con serenità ed efficacia.
Amare una terra, la propria terra, vuol dire anche e soprattutto combattere contro le persone e gli interessi che la vogliono schiava di un potere criminale; un potere che trova giustificazione nella barbarie, nell’omertà, nella paura e nella complicità più o meno consapevole. Bagnara non può delegare, certamente non più; Bagnara può e deve essere Libera. Deve solo volerlo.
Coordinamento territoriale Libera Reggio Calabria
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