Intimidazione a Caminiti, è caccia serrata ai due soggetti che hanno agito. Maggiore vigilanza per il sindaco

VILLA SAN GIOVANNI- L’ombra della ‘ndrangheta dietro l’intimidazione al sindaco Giusy Caminiti. Il procuratore capo Giovanni Bombardieri ha infatti assegnato l’inchiesta alla Direzione distrettuale antimafia, con i carabinieri che vanno avanti nelle indagini sotto il coordinamento dei sostituti procuratori Walter Ignazitto e Matteo Campagnaro.

Dalla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza collocate nell’atrio e nello spazio antistante lo studio legale sito in via Umberto, i militari dell’Arma hanno praticamente ricostruito la scena del delitto: un’auto di colore chiaro con a bordo almeno due soggetti, attorno alle 21,30 di sabato scorso, si è fermata in via Umberto I, sede dello studio legale; dal mezzo, lato passeggero, è sceso un uomo col volto parzialmente coperto e con un contenitore in mano, il quale si è avvicinato all’ingresso dello studio e ha appiccato l’incendio al portone, per poi risalire a bordo dell’autovettura e darsi alla fuga insieme al conducente. Sabato sera, sul posto era stata rinvenuta una tanica di benzina, segno inequivocabile di un atto doloso. Al vaglio, adesso, eventuali immagini riprese dalle telecamere collocate nelle strade vicine allo studio, nel tentativo di individuare la targa del mezzo e identificare i due soggetti responsabili.

Intanto, è stata intensificata la vigilanza nei confronti del primo cittadino, come deciso ieri dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi in Prefettura a Reggio Calabria sotto la guida del viceprefetto Stefania Caracciolo e alla presenza del procuratore capo Bombardieri assieme ai vertici delle forze dell’ordine. (fra.me.)