VILLA. Consiglio, la maggioranza boccia tutte le mozioni rivali. La polemica è servita

VILLA SAN GIOVANNI – Le scintille che provengono dalle minoranze appiccano spesso e subito il fuoco durante la massima assise di ieri sera, sin dalle discussioni preliminari. Mimmo Aragona di Impegno in Comune punta ancora una volta i riflettori sulla riscossione dei tributi, intimando al sindaco Giovanni Siclari «di valutare le inadempienze contrattuali delle società incaricate del servizio». Il dem Salvatore Ciccone ammonisce la maggioranza «per l’assenza di un piano regolatore portuale». Liz Ciccarello di Riscatto Civile provoca l’assessore Francesca Porpiglia: «Ma per la continuità territoriale cosa sta facendo? Non gliene sentiamo parlare da mesi!». La pentastellata Milena Gioè invita «alla parsimonia: va bene il Natale, ma cercate un po’ di contenere le spese che abbiamo letto sull’albo, vi ricordo che le casse comunali sono in sofferenza».

La maggioranza, dal canto suo, si difende esprimendo voto contrario a tutte le mozioni presentate dai rivali, che di fatto si traducono in una bocciatura degli stessi: bocciata la mozione per il restauro conservativo dell’ex fabbrica Isa (per la quale l’associazione Cenidia ha avviato una raccolta fondi); il patto politico per il bene della città tra il candidato eletto e gli elettori proposto da Riscatto Civile; l’istituzione del garante dei diritti della persona diversamente abile. Le minoranze hanno ben chiari i motivi delle bocciature: «Vi state rifiutando di inserire 15 mila euro nel prossimo bilancio di previsione per ristrutturare il bene storico sol perché l’abbiamo proposto noi» tuona Ciccone, mentre la Ciccarello parla chiaramente di «personalismi alla base di determinate scelte», col supporto del suo capogruppo Sofi, secondo il quale «l’istituzione del garante sarebbe stata una vittoria non tanto per la nostra parte politica ma per tutte le persone che soffrono». Liz Ciccarello si dichiara inoltre «assolutamente insoddisfatta» della risposta ottenuta dall’assessore Massimo Morgante in merito all’interrogazione sulla sicurezza della mobilità e del pedone in Via Marconi: «Lei è un emerito incompetente! Ci faccia la cortesia di studiare prima di venire in consiglio, la prego». Ma il sindaco Giovanni Siclari perde le staffe: «Sia educata!» urla prima di abbandonare furioso l’aula, per fare ritorno solo dopo la fine dell’intervento dell’ex alleata (Riscatto Civile deriva da una scissione intestina alla maggioranza). Respinta anche la mozione comune delle minoranze in merito alle opere effettuate dalla Caronte (i permessi a costruire e le aree inerenti il piazzale Anas e la biglietteria a mare). La maggioranza argomenta i motivi dei no: l’assessore alle politiche sociali Maria Grazia Richichi spiega come «prima di istituire il garante dei disabili preferisco sperimentare quello delle fasce deboli (che la maggioranza, in chiusura, vota all’unanimità, ndc)». Il sindaco Siclari un po’ rassicura e un po’ attacca. Per l’Isa gli inquilini di Palazzo San Giovanni spiegano di essere già all’opera: «abbiamo già chiesto soldi al governo per i beni storici, quindi anche per l’isa, come vi ha appena spiegato l’assessore Giovanni Imbesi. Abbiamo già promesso aiuto a Cenidia». Il patto politico tra eletto ed elettori «è banale e scontato». Il primo cittadino propone una modifica sul punto della Caronte, che passa coi voti della maggioranza: «Non sono un tecnico, non capisco cosa ci sia da lamentarsi: per rispondere alle vostre interpellanze devo leggervi i pareri rilasciati dagli uffici. Proprio a maggior tutela della legalità vi ho proposto un’ulteriore richiesta di verifica». Siclari fornisce anche un ghiotto rumors, confermando la tentazione della candidatura agli scranni regionali: «Per quanto tempo starò qui?Chi può dirlo. Magari solo per altri sei mesi…..»