CAMPO CALABRO. Acqua torbida in via Risorgimento, la minoranza interpella il sindaco

7 Dicembre 2015
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repaci e santoro

CAMPO CALABRO – Il cattivo stato dell’acqua di via Risorgimento finisce sotto la lente d’ingrandimento del gruppo di minoranza “Passione Civile”. I consiglieri Francesco Santoro e Sandro Repaci espongono il problema e, attraverso un’interpellanza, rivendicano lumi dal sindaco Domenico Idone.
Nello specifico, l’atto presentato dai due rappresentanti dell’opposizione ha ad oggetto: «Erogazione acqua per usi domestici nella zona di via Risorgimento», e si compone di una articolata premessa: «Ormai da più di un anno – esordiscono – nelle abitazioni insistenti lungo la via Risorgimento, ed in particolare nella parte finale della stessa, fra l’Ufficio Postale di Campo Calabro ed il termine della stessa via in direzione Villa San Giovanni, l’erogazione idrica per usi domestici è periodicamente caratterizzata da un aumento della torbidità dell’acqua che assume colorazioni fra il grigio giallastro ed il marrone».
Appare evidente, sottolineano quindi Francesco Santoro e Sandro Repaci, come il fenomeno «sia provocato, ad un immediato esame della stessa acqua, dalla sospensione di particelle solide all’interno del liquido, particelle la cui natura è da accertarsi tramite esame chimico-fisico».
Fenomeno che a quanto sembra riguarda tutte le abitazioni del tratto interessato, tanto che i consiglieri di minoranza ritengono chiaro come lo stesso «non sia imputabile alle condizioni delle condotte private di adduzione nelle abitazioni».
A nulla sono fin qui servite le ripetute segnalazioni dei cittadini dell’area ai competenti uffici comunali, in quanto l’inconveniente permane e, addirittura, si sarebbe accentuato.
Santoro e Repaci rimarcano dunque che «l’acqua erogata viene regolarmente usata dalle famiglie per usi domestici ed è necessario accertare la natura delle particelle in sospensione, l’incidenza del fenomeno sulla potabilità dell’acqua e sui suoi usi domestici».
Fino a rivolgersi al primo cittadino Idone con due domande ben precise: «Quali provvedimenti – primo interrogativo – intenda assumere o abbia già assunto l’Amministrazione al fine di ripristinare la corretta erogazione dell’acqua per usi domestici nella zona interessata dal fenomeno; quali provvedimenti – seconda richiesta – intenda assumere o abbia già assunto l’Amministrazione al fine di accertare la natura delle particelle in sospensione, l’incidenza del fenomeno sulla potabilità dell’acqua e sui suoi usi domestici». Quesiti in merito ai quali la minoranza attende una risposta scritta. fra.me.

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