SCILLA – Aperto nella sala consiliare di palazzo “San Rocco” il tavolo di lavoro – con la formazione di un comitato ad hoc – tra i sindaci della provincia reggina a difesa del diritto alla salute. A coordinarlo il padrone di casa Pasqualino Ciccone, che invita tutti a scrivere «un’altra storia», a «cambiare verso», senza rassegnarsi «a contentini vari». Al suo fianco il presidente della Provincia Giuseppe Raffa, il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, il numero uno dell’Associazione Comuni dello Stretto Roberto Vizzari, e numerosi altri primi cittadini delle zone tirrenica e ionica. In risposta alla straziante protesta dei pazienti oncologici dello “Scillesi” e a tutte le altre criticità della rete sanitaria reggina, gli amministratori locali sono pronti a fare fronte comune per una battaglia di civiltà assieme al popolo. La riunione è aperta al pubblico, che accorre in massa, ma a parlare sono solo i politici. Intervengono tutti. E’ un grido di rabbia – condiviso dai presenti – quello di Raffa verso il commissario ad acta della sanità Massimo Scura: «Si deve dimettere, e non perché non ha risolto il problema della sanità in Calabria. Ma perché ha oltraggiato i nostri ammalati, perché non ha sentito il bisogno, di fronte a pazienti incatenati, di venire a capire che succede!». Richiesta dalla quale Ciccone non si sottrae, seppur precisando che «Oliverio è già andato a Roma per chiedere le dimissioni di Scura». E sul ruolo del governatore, il sindaco assicura: «Sarà chiamato a esprimere la propria posizione ufficiale sull’ospedale di Scilla». Ciccone tira le somme e propone: manifestazioni di protesta in tutta la provincia, fino a toccare la città capoluogo in considerazione di una lotta nell’ottica della città metropolitana; accorpamento dello “Scillesi” agli Ospedali Riuniti di Reggio (idea rispolverata)- Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli, con potenziamento del pronto soccorso nella prima struttura; e, naturalmente, lo stop di tutti i provvedimenti di chiusura o trasferimento fino all’apertura di nuovi ospedali. Tutti d’accordo sul fatto che la salute, la sanità, non hanno colore politico. «Né possono essere monetizzate» avvisa Eduardo Lamberti Castronuovo. Mentre il sindaco di Villa Antonio Messina e lo stesso Raffa bacchettano i parlamentari calabresi proprio per la loro assenza sulla questione sanità. Oggi il documento finale sottoscritto a margine dell’incontro. Con l’auspicio che a tante parole seguano fatti concreti. E’ ciò che chiede la gente, i malati. Anche ieri presenti, davanti all’ingresso del municipio, per rivendicare il diritto alla salute. «Basta! Vogliamo i fatti!», uno dei tanti messaggi riportati sugli striscioni preparati per l’occasione. Una protesta pacifica, tranquilla, ma fortemente emblematica del senso di sfiducia nella politica.
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