VILLA SAN GIOVANNI – Nuova manifestazione di protesta degli studenti dell’istituto “Nostro-Repaci”, che questa mattina sono riscesi in piazza per protestare contro l’emergenza aule.
Gli studenti difatti lamentano da oltre un anno un deficit di otto aule: intere classi sono ospitate all’interno dei laboratori e non pare improbabile la soluzione dei turni pomeridiani.
Pomo della discordia anche l’edificio sito in via Monsignor Bergamo, tuttora sede contemporanea del Museo di storia naturale dello Stretto e di tre classi del Luigi Nostro.
L’immobile, di proprietà della Provincia, è stato fino al 2010 sede distaccata dell’istituto. Tuttavia, l’anno successivo il comune di Villa San Giovanni ha chiesto di poter usufruire del locale e ha provveduto alle spese di sistemazione dell’edificio, affidandolo al Museo di storia naturale dello Stretto. In piena emergenza aule (già nel 2013) il comune ha comunque chiesto all’ente di ospitare tre classi. Da qui ha poi preso avvio una sorta di “contenzioso”: a settembre 2014 la provincia ha deciso di disporre lo sgombero del museo, per far spazio alle otto aule mancanti. Provvedimento questo che aveva portato il sindaco Rocco La Valle ad annunciare le proprie dimissioni, poi ritirate a seguito di una soluzione in calcio d’angolo: la provincia si era difatti impegnata a stanziare 700 mila euro, per ristrutturare ed adibire ad edifici scolastici i locali dell’ex immobili Isa, messi a disposizione dal comune.
Ma la promessa della nuova struttura scolastica (garantita dal presidente della Provincia Giuseppe Raffa addirittura entro settembre 2015) è stata ufficialmente ritirata.
La provincia sembra intenzionata a perseverare nell’indifferenza: “La problematica è stata affrontata temporaneamente, con soluzioni tampone, che non lasciano soddisfatti nessuno”- ha dichiarato questa mattina la dirigente scolastica Maristella Spezzano, soffermandosi sulle promesse da marinaio dell’Ente: “Tante le promesse fatte, nessuna mantenuta: decine di raccomandate, di email, di fax rimasti senza risposta. Fino al 30 aprile, quando nel corso della riunione il presidente Raffa ha comunicato che l’ex fabbrica Isa che ci era stata promessa non è più disponibile. In quella stessa data, la provincia aveva garantito che entro 8 o 10 giorni avrebbe emanato un bando per l’affitto o l’acquisto di locali. Ma ad oggi nessun bando è stato pubblicato”.
La Spezzano ha inoltre segnalato come il deficit delle aule sia destinato ad aumentare, in proporzione col vertiginoso incremento degli studenti: gli immatricolati del Nostro Repaci per l’anno scolastico 2015/2016 sono 800.
Lascia l’amaro in bocca l’esempio che un’istituzione come l’ente provinciale continua a dare ai cittadini del futuro: “La scuola cerca di insegnare che la Costituzione pone tra i principi irrinunciabili innanzitutto il diritto allo studio ed alla formazione culturale, ma di fronte a questi problemi i nostri ragazzi stanno imparando che per veder tutelati i propri diritti occorre scendere in piazza, alzare la voce e ricorrere alla protesta” ha commentato dispiaciuta la preside.
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