VILLA. Consiglio comunale, rendiconto 2014: Vito Crimi spiega la contrarietà del PD

1 Maggio 2015
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Vito Crimi della minoranza

VILLA SAN GIOVANNI – Nel corso dell’ultimo consiglio dell’era La Valle l’opposizione non ha mancato di ribadire le proprie perplessità sulla gestione economico-finanziaria del Comune. Dopo essersi detto onorato di aver presieduto la Commissione Bilancio, ricordando altresì cinque anni di legislatura segnati  dal rispetto delle persone e della dignità umana, il consigliere del Partito Democratico Vito Crimi ha infatti spiegato il voto contrario del gruppo consiliare democrat al rendiconto  2014. Di seguito, in grassetto, il suo discorso completo:

L’attento e dettagliato esame effettuato dal sottoscritto e dal Gruppo Consiliare Pd in relazione al rendiconto 2014 non può che far scaturire un giudizio negativo sullo stesso ed un voto contrario.

Si manifestano forti perplessità in merito alle problematiche, più volte sottolineate dal consigliere in sede di Commissione ed in Consiglio, assieme ai componenti il gruppo PD, ancora oggi irrisolte, ossia quelle relative all’assenza di verifiche periodiche in tema di spese del personale, di spese legali per cause in corso ed acquisizione di servizi, di spese eccessive per spettacoli e manifestazioni, nonché del taglio per politiche occupazionali giovanili.
Il tutto con un Ente che resta, dopo ben 5 anni di amministrazione di Centro destra, deficitario in tema di monitoraggio di spesa ed entrata. I limiti nel pagamento fatture somministrazioni è sintomatico di difficoltà. Critici restano anche i parametri 2, 3 e 4 sulla deficitarietà strutturale ed irrisolta la vicenda residui attivi e passivi.
Di fatto, sembra mancare l’attuazione di un vero piano di sviluppo per la Città e, soprattutto, è totalmente diversa la visione politico/amministrativa, in tema di priorità ed obiettivi, che il sottoscritto ha rispetto alla attuale maggioranza.
Le spese sostenute, infatti, appaiono spesso superflue, a fronte dei pochissimi servizi resi alla città. Cosa resta di un’attività amministrativa che si è fondata, presuntivamente, sul sogno, irrealizzabile, del Ponte? L’Eco mostro di Cannitello, un lungomare che sarebbe dovuto rientrare tra le compensazioni per lo scempio del territorio, ma è rimasto solo lo scempio.
Non si è difeso il territorio, si è perso l’Ufficio del Giudice di Pace, presidio di legalità e punto focale di indotto anche economico per le attività connesse (marche da bollo, diritti, contributi unificati, fotocopie ed altro); poco o nulla si è fatto per la prevenzione idrogeologica, con i torrenti che versano in sto di abbandono; un sistema di depurazione dell’acqua ancora in itinere, eppure ci si gloria del progetto “casa dell’acqua” con pagamento della stessa, quando in altri Comuni Italiani il servizio reso, per quanto concerne l’acqua naturale, è gratuito.
Per non parlare delle varie problematiche e della gestione delle scuole della città, che non può essere riversata solo sull’ente provincia, vista la corresponsabilità del Comune anche per lavori di adeguamento effettuati, ma, a quanto pare, inefficaci.
Ecco perché il sottoscritto ed il Gruppo Consiliare PD dicono no al rendiconto 2014, con una Giunta mossasi sempre in direzione opposta rispetto alle perplessità ed alle problematiche sollevate.

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