BAGNARA CALABRA – A quattro giorni dallo scioglimento per mafia deciso dal Consiglio dei Ministri a Palazzo “San Nicola” si è insediata la terna commissariale che guiderà il Comune di Bagnara Calabra fino allo svolgimento di nuove elezioni.
Per la gestione provvisoria dell’ente, nelle more del perfezionamento della procedura di scioglimento sono stati nominati commissari prefettizi Luca Rotondi, viceprefetto, Vito Turco, viceprefetto aggiunto, e la dottoressa Maria Cacciola, funzionario economico-finanziario.
Prima di arrivare al municipio i tre commissari sono stati ricevuti dal prefetto Claudio Sammartino che, contestualmente alla loro nomina, ha provveduto a firmare il provvedimento di sospensione del Consiglio comunale sciolto venerdì scorso dal governo Renzi perché «sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata».
Sammartino ha disposto la sospensione del Consesso «nell’attesa del decreto di scioglimento del Consiglio comunale, per prevenire situazioni che potrebbero ulteriormente – si legge in un comunicato diramato dalla Prefettura di Reggio Calabria – compromettere la libertà di determinazione ed il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione».
Il Comune di Bagnara Calabra è stato sciolto – prosegue il comunicato dell’ufficio territoriale di governo – con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, in base alla conforme relazione predisposta dal Prefetto di Reggio Calabria, sentito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica al quale hanno partecipato i responsabili delle forze dell’ordine ed il procuratore distrettuale antimafia.
Naturalmente l’atto siglato ieri dal prefetto Sammartino è stato notificato a tutti i componenti del Consiglio comunale, che così hanno preso atto della fine della legislatura eletta nel 2011. Una conclusione amara, il peggiore epilogo che ci potesse essere. E intanto si aspetta una reazione ben precisa da parte dell’ormai ex sindaco Cesare Zappia che, all’indomani dello scioglimento, ha rilasciato solo una brevissima dichiarazione: «Attendo prima di avere qualche dato per poter fare una riflessione concreta. E’ istituzionalmente corretto aspettare di leggere i contenuti del lavoro svolto dalla Commissione. Senz’altro, sono istituzionalmente mortificato. Non aggiungo altro». Sul fatto, invece, si sono scatenati i partiti di opposizione, Eps e Pd. f.m.
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