Caro De Marco, il rispetto dei ruoli viene prima degli appelli

di FRANCESCA MEDURI

VILLA SAN GIOVANNI – Nel suo ultimo comunicato il consigliere di minoranza Domenico De Marco chiude con un appello alla stampa cittadina, invitandola a “verificare, approfondire e informare”, senza lasciarsi – a suo dire – trascinare dai tentativi della sindaca Caminiti di strumentalizzare l’attività della minoranza.
Un appello che, letto alla luce dei fatti e dei precedenti, appare più come una lezione a senso unico che come una reale difesa della trasparenza.

L’attuale sindaca non ha mai avuto bisogno di strumentalizzare l’attività di nessuno. Da ex corrispondente giornalistica locale conosce bene il ruolo dell’informazione, i suoi tempi, i suoi limiti e, soprattutto, le sue difficoltà. Per anni ha subito sulla propria pelle la durezza – spesso la vera e propria bestialità – di certa politica nei confronti dei giornalisti. Ed è anche per questo che, oggi, mantiene un atteggiamento istituzionale e rispettoso, anche quando le notizie sono scomode.

Se oggi un articolo racconta la chiusura di una scuola o di un ufficio comunale per problemi igienico-sanitari, l’amministrazione legge e tace, perché i fatti sono certificati da ordinanze ufficiali di derattizzazione e sanificazione. Nessuna polemica, nessun attacco ai cronisti.
Non è sempre stato così: solo qualche anno fa, di fronte a notizie analoghe, alcuni amministratori arrivavano a sostenere che i topi fossero “portati in spiaggia dai giornalisti”. Una stagione politica diversa, e un rapporto con la stampa profondamente diverso.

Fa quindi una certa impressione che a parlare oggi di rispetto dei ruoli sia proprio Domenico De Marco. Durante l’amministrazione Siclari-Richichi non sedeva tra i banchi dell’opposizione: si presentava in Consiglio comunale da semplice cittadino, confabulando dalla platea contro la maggioranza di allora con toni tutt’altro che teneri. Gli stessi protagonisti di quella stagione politica che oggi, curiosamente, sembrano essere tornati di suo gradimento.

De Marco invoca la verifica degli atti, ma è lo stesso esponente politico che raramente entra nel merito dei documenti che contesta. Le sue prese di posizione appaiono spesso più frutto di narrazioni costruite che di analisi puntuali. E non è un mistero che molte delle sue accuse siano veicolate da altri, accettate e rilanciate senza un reale lavoro di approfondimento.

C’è poi un precedente che pesa più di ogni dichiarazione: da dirigente di Forza Italia, De Marco ha dato il via libera a un comunicato contro una giornalista locale (la sottoscritta!) alla quale, fino a qualche giorno prima, aveva espresso stima e apprezzamento. Un episodio che rende singolare il suo odierno richiamo al ruolo della stampa e al rispetto della sua autonomia.

Quanto all’attività della minoranza, la conflittualità di De Marco con l’amministrazione Caminiti si sarebbe accentuata soprattutto dopo che lui e i suoi alleati non hanno ottenuto i riconoscimenti istituzionali che auspicavano in questa fase amministrativa, anche e soprattutto in relazione alla partita del Ponte sullo Stretto. Da quel momento, è cresciuto il volume dello scontro.

Per questo l’appello di De Marco non convince. La stampa non ha bisogno di essere richiamata né guidata: esercita il proprio ruolo con autonomia e senso di responsabilità.
E, per quanto mi riguarda, lezioni sul rispetto dei ruoli e sulla libertà d’informazione da chi ha mostrato nel tempo un rapporto così contraddittorio con questi principi non sono accettabili.