I giovani di San Roberto uniti nella tradizione della tarantella

15 Dicembre 2023
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Ogni festa in piazza, in estate come in inverno, a San Roberto riecheggia per tutta la Vallata la tarantella, un suono tradizionale che qui ha trovato numerosi giovani, ragazze e ragazzi, che si divertono e rallegrano un’intera comunità con organetto e tamburello. Molti di loro, quasi tutti, hanno imparato ciò che sanno da Rocco Randazzo, un uomo buono prima che talentuoso.

 
«La tarantella è un’espressione di libertà offerta dall’avere delle regole, un codice attraverso cui esprimere e condividere la propria personalità attraverso il suono ed il ballo. Perché viviamo la tarantella? Gli studiosi negli ultimi decenni si sono spesi nello svolgere ricerche e darci risposte, ma noi che invece la viviamo e tramandiamo, sappiamo che il significato di questa tradizione sta tutto nello stare insieme e nel divertirsi – spiega il suonatore e maestro Rocco Randazzo – Ai ragazzi ed alle ragazze a cui ho insegnato ciò che sapevo e da cui ho anche appreso molto, so di avere offerto loro un’alternativa alla televisione, al telefonino ed a molto altro. Non che non si debbano fare le altre cose, ogni generazione vive lo spirito del proprio tempo, imparare a ballare e suonare la tarantella è avere una marcia in più e sono felice di godermi questi ragazzi che hanno raccolto il testimone delle nostre tradizioni».

Ed i nomi di alcuni di questi ragazzi e di queste ragazze vogliamo offrirli al lettore. Per l’organetto abbiamo: Domenico Curatola, Domenico Caracciolo, Riccardo Romeo, Vincenzo Saccà, Giorgio Di Miceli, Domenico Cammareri, Domenico Saccà, Giorgio Laganà, Alessio Saccà, Micael Catalano, Giovanni Saccà, Carmine Romeo, Luca Orlando, Morena Antonino e Natale Saccà. Per il tamburello ci sono: Pietro Saccà, Vincenzo Calabrò, Andrea Carnevale, Pietro Cotroneo, Antonino Cosoleto, Salvatore Perronaci, Riccardo Bova, Vincenzo Cambareri ed il piccolissimo Vincenzo Bonfiglio. Al conto ed al ballo si distinguono invece Rosi Curatola, Caterina Barresi e Francesca Cassone. Molti altri nomi sarebbero da fare, tra chi ha imparato e sta imparando, e si spera non mancherà occasione per parlarne.

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