VILLA SAN GIOVANNI – La prima pietra del Ponte sullo Stretto c’è già e fa “bella” mostra di sé a Villa San Giovanni da circa 12 anni. Si tratta della “Variante di Cannitello”, l’intubata ferroviaria costata 26 milioni di euro e costruita da Eurolink per la società Stretto di Messina Spa per risolvere le interferenze della linea ferrata con il futuro pilone della mega opera sulla sponda calabra dello Stretto.
In realtà, fin qui, la variante non ha risolto un bel nulla perché il Ponte fu poi bocciato dal governo Monti e a ridosso del lungomare di Villa San Giovanni restò solo un “ecomostro”, termine con cui i cittadini ribattezzarono l’intubata ferroviaria.
Passato oltre un decennio, la compensazione del danno per il territorio villese seppur progettata e finanziata non è stata ancora completata e l’“ecomostro” è rimasto – e a quanto pare resterà – lì. Infatti, se da un lato sembra imminente l’inizio dei lavori per la sistemazione dell’intera via marina (solo il primo tratto del nuovo lungomare è stato terminato, ndr), dall’altro pare chiuso – o quanto meno rimandato di parecchio – il discorso riqualificazione dell’area dell’infrastruttura ferroviaria, poiché la riesumazione dell’iter per il Ponte va a bloccare tanto il “mascheramento” dell’“ecomostro” quanto la realizzazione di un parco verde attorno allo stesso, interventi che erano stati previsti nel progetto compensativo insieme al restyling di tutto il lungomare.
Se davvero i lavori del Ponte partiranno nella prossima estate, i villesi dovranno aspettare ancora un bel po’ per vedere riqualificata l’area dell’“ecomostro”, zona di cantiere per la realizzazione di uno dei due piloni del Ponte. Un’ulteriore attesa che assolutamente non preoccupa i favorevoli all’opera, ma che impensierisce tantissimo quanti il Ponte sullo Stretto lo ripudiano nella convinzione che sarà l’ennesimo spreco di soldi pubblici che produrrà solo nuove incompiute e devastazione determinando peraltro ulteriori rinvii degli attesi interventi programmati negli scorsi anni.
Allarme, quest’ultimo, che a Villa San Giovanni viene ripetutamente lanciato dal locale Circolo del Pd, super presente col Pd metropolitano alla manifestazione nazionale contro il Ponte che si è svolta sabato a Messina. «Senza se e senza ma, senza ambiguità strumentali e furberie, con la certezza di impegnarci per il territorio, l’ambiente, il vero sviluppo: il Ponte è una follia pericolosissima!», hanno ribadito i dem villesi durante e dopo il partecipato corteo.
E il segretario del Circolo, Enzo Musolino, ha aggiunto: «Iniziare il Ponte e non finirlo significa moltiplicare gli “ecomostri”, che adesso arriveranno anche sulla sponda sicula dopo che 26 milioni di euro furono sperperati dal governo Berlusconi per la prima pietra del Ponte, ossia l’“ecomostro di Cannitello”».
(Francesca Meduri – Il Quotidiano del Sud martedì 5 dicembre 2023)
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