VILLA SAN GIOVANNI – «Fare politica in città: non solo Ponte». Lo scrive il segretario dem Enzo Musolino nel comunicare gli esiti dell’ultima riunione – lo scorso 23 novembre – del direttivo del Circolo villese, allargato ai militanti democratici partecipi del futuro del territorio.
«Nel corso della riunione – che si è arricchita anche della visita e dei saluti di alcuni consiglieri comunali – il tema principale – spiega Musolino – è stato quello del “Ponte”, affrontato dal punto di vista del destino del nostro Lungomare. Se è vero, infatti, che i “patti per il Sud” e l’appalto di RFI stanno per produrre gli effetti dovuti, con la ripartenza dei lavori e con l’implementazione degli interventi, è pur vero – e va segnalato alla Cittadinanza senza titubanze strumentali – che la questione “Ponte” continua a gettare la sua ombra ambigua su queste opere essenziali per la città. Ormai è chiaro, infatti, che l’area dell’Ecomostro, fino a 300 metri a sud e a nord dalla “Variante”, sarà sottratta dagli interventi manutentivi. In sintesi: possiamo dimenticarci il “mascheramento”, la rinaturalizzazione dell’orrenda intubata. È tutta area di cantiere! È tutto finalizzato al Ponte: i soldi del mascheramento sono ormai sottratti dall’appalto RFI, destinati ad altro».
Ed è quindi «giusto che, ora, l’iniziativa del Circolo Pd di Villa, sia diretta ad un obiettivo comune, corale: queste risorse sottratte vanno restituite alla città, vanno spese per migliorarla, debbono essere gestite dall’Amministrazione a ristoro non del Ponte (che, nel disastro incipiente, non può conoscere compensazioni credibili) ma dell’incredibile ritardo che il mascheramento dell’Ecomostro si è portato dietro. Un ritardo decennale che pesa e che umilia Villa San Giovanni.
Ed ancora, fa tremare le vene ai polsi – l’allarme di Musolino – il racconto di ingegneri e di professionisti del settore che – in assenza ancora di un progetto davvero credibile sui cantieri del Ponte – tentano di delineare, sulla base dei “rumors”, anche sollecitati sul punto dal Circolo Pd di Villa, cosa potrà accadere al nostro Lungomare, proprio nell’area dell’Ecomostro: nuove imboccature portuali, canali aperti fino al cuore della città per consentire alle chiatte il trasporto di materiali utili alla costruzione del pilone. Una città asservita, piegata, mortificata da una decisione politica insensata, cieca di fronte alle reali necessità dei villesi. Una città spezzata in due, con una viabilità non più ordinaria ma strumentale al cantiere Ponte».
E tutto questo – ammonisce Musolino – «senza il “dibattito pubblico” previsto per tutte le grandi opere (tranne che per il Ponte), senza una Valutazione di impatto ambientale che sta per essere definitivamente cassata o fortemente ridimensionata per non disturbare i manovratori politici di questo disastro.
«E i piani urbanistici, i piani urbani del traffico, i piani strutturali comunali? Tutto fermo, tutto rinviato, tutto in attesa del Ponte e della sua priorità», domanda e risponde il segretario dem.
«Tra le righe – scrive ancora Musolino – lo ha detto anche il sindaco Basile di Messina: come amministratori si è incapaci di progettare, in autonomia, il futuro del proprio territorio. In sostanza, i diritti dei villesi e dei messinesi sono compressi, messi in secondo piano dall’accelerazione di Salvini e del Governo sulla “Grande Opera”. E quanto, invece, sarebbero essenziali fondi ben spesi, davvero indirizzati al benessere civico di Villa, alla risoluzione dei suoi problemi atavici! Lo chiedano i rappresentanti civici del Governo – i leghisti e i rappresentanti di Destra del territorio – cosa serve davvero, ad esempio, ai cittadini di Pezzo! Scoprirebbero che i cittadini vogliono l’ordinario e non lo straordinario: vogliono l’acqua corrente in casa (anche in serata, di notte, alle prime ore del giorno), vogliono servizi pubblici garantiti, una rete idrica e fognaria degna di un paese civile. È tanto, è troppo? Non ci sono i soldi per questo?»
«Si abbandoni, allora, la follia faraonica del Ponte, si abbia il coraggio – incalza Musolino – di denunciare questi paradossi inaccettabili, l’insulto all’intelligenza dei villesi, ci si concentri sul necessario e non sul superfluo.
Si aiuti Villa ad emergere definitivamente dal “dissesto” provocato da incuria e malgoverno, lavorando per il bene comune, senza più ricattare gli Amministratori con il miraggio delle “opere compensative”, piegandoli ad un “SI” che sarà la fine dello Stretto per come lo conosciamo. Per tutto questo – conclude Musolino – i Democratici villesi, insieme ai compagni del PD Sicilia, Calabria, Messina e Reggio Calabria, saranno presenti il due dicembre a Messina, ore 15.30, Piazza Cairoli. Per dire, insieme ai cittadini e agli amministratori coraggiosi: lo Stretto non si tocca!»
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