CAMPO CALABRO – I consiglieri comunali del gruppo “Campo Popolare” tornano all’attacco del sindaco. Ancora una volta, alla base delle loro lamentele c’è l’atteggiamento che sarebbe stato tenuto da Sandro Repaci durante i lavori consiliari. L’opposizione si è sfogata con un post sul proprio canale Facebook, che qui di seguito si riporta.
«Cari concittadini – inizia “Campo Popolare” – è doveroso da parte nostra informarvi circa le vicende che si sono succedute nell’ultima seduta del consiglio comunale del 13 aprile 2023. Il punto all’ordine del giorno era la discussione sul DUP il documento unico di programmazione ovvero il documento dedicato all’attività di guida strategica ed operativa per consentire di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali ed organizzative dell’amministrazione».
«Dopo la corposa esposizione del sindaco di 1 ora e 20 minuti circa, – continua la minoranza – sono intervenuti i consiglieri Rocco Messineo e Nino Scopelliti con l’intenzione di richiedere delucidazioni e chiarimenti rispetto a ciò che il documento conteneva, le richieste fatte riguardavano vari ambiti, dalle politiche giovanili alle politiche sociali, dalla situazione degli edifici scolastici (su tutto Palestra comunale e Scuola dell’infanzia di Campo Centro) alla Zes e toccando in linea generale tutto ciò che riguardava le linee programmatiche che si stavano discutendo.
Il Sindaco dopo gli interventi si è fin da subito dimostrato poco propenso alla risposta dei quesiti avanzati dalla minoranza e in maniera rigida e arrogante e con un atteggiamento poco consono all’aula del consiglio comunale ha dimostrato poca attenzione a chi ha idee o opinioni diverse dalle sue».
«Visti i precedenti e a fronte di quanto stava accadendo, dopo un acceso dibattito la minoranza consiliare – si legge ancora nel post di “Campo Popolare” – ha deciso di abbandonare l’aula del Palazzo della Maddalena lasciando così i lavori del consiglio in forma di protesta e denunciando l’impossibilità di instaurare un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale constatando che nonostante i buoni propositi per un clima di collaborazione da parte della minoranza per incentivare la discussione, il dialogo e il confronto tra le parti alla fine comunque tutta l’aula si deve adeguare agli ordini del sindaco che fa passare gli interventi della minoranza come sterili accuse di strumentalizzazione e quasi deridendo chi è stato designato al ruolo di consigliere comunale che dovrebbe fornire indirizzo e controllo politico-amministrativo sull’operato della maggioranza».
E infine, concludono i consiglieri di minoranza: «In forma di protesta chiariamo che a questo gioco noi non ci stiamo più e vi lasciamo da soli a farlo».
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