VILLA SAN GIOVANNI – Sulle nomine in materia di servizi sociali l’opposizione torna all’attacco dell’amministrazione Caminiti. Dopo aver già rilevato «l’inopportunità» della triplice funzione attribuita all’avvocato Demetrio Eros Domenico Polimeni (segretario generale dell’Ente, responsabile del settore servizi sociali e responsabile dell’Ambito 14 relativamente alle politiche sociali per tutti i 14 comuni aderenti all’Ambito), i consiglieri comunali di minoranza e le forze politiche della coalizione di centrodestra gettano ulteriori ombre sul decreto sindacale n. 4 del 17 gennaio 2023 «ove per la prima volta il sindaco, con atto proprio e non di giunta, individuava la figura del segretario generale quale nuovo responsabile del settore politiche sociali e nel medesimo decreto, per la prima volta, nominava il responsabile Ambito 14, attraverso la creazione di una nuova posizione organizzativa, sempre “nelle mani” del segretario generale».
L’opposizione va subito al dunque denunciando una «“novità amministrativa” non conforme ai dettami normativi in considerazione dell’obbligo di attuare, prima della predisposizione di una nuova posizione organizzativa, la modifica dell’assetto organizzativo dell’Ente. Ed ancora l’istituzione di tale posizione organizzativa dev’essere definita dalla giunta e non con mero decreto sindacale».
Ma non è tutto: «Appare alquanto poco trasparente – contesta il centrodestra – la decisione di “revocare” la responsabilità organizzativa del settore politiche sociali dalla dirigente pro tempore al segretario generale, senza alcuna motivazione ma solo per la mera scelta discrezionale attuata dal sindaco. Sappiamo bene che tali scelte sono di puro indirizzo politico ma, considerato che non appaiono presenti negli atti di nomina sindacali motivazioni di sorta circa il cambio della guida delle politiche sociali dell’Ente, tutto ciò assume dei contorni assolutamente strani e/o preoccupanti».
Preoccupazione sia per la «tenuta dell’efficienza amministrativa dell’Ente, visti i molteplici impegni assunti dal segretario generale anche per altri Comuni» sia perché «la creazione della nuova posizione organizzativa – prosegue l’opposizione – determina un notevole aggravio di costi per l’ente».
Sull’intera questione, quindi, la minoranza dentro e fuori Consiglio chiede «di avere i dovuti chiarimenti circa non solo più l’opportunità dell’atto ma anche la sua stessa legittimità», e nello stesso tempo avverte: «Sarà nostra cura, qualora non si avranno garanzie da parte degli organi competenti, rivolgerci anche ad enti extra comunali al fine di avere la totale chiarezza sulla bontà e legittimità dell’azione amministrativa». (f.m.)
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