VILLA. Rimpasto di Giunta, Ciccone (Pd) al Quotidiano: «Esigenze individuali sulla pelle dei cittadini»

VILLA SAN GIOVANNI – Sui lavori in corso per l’annunciato rimpasto di giunta in un’intervista al Quotidiano del Sud interviene il consigliere del Pd Salvatore Ciccone con queste dichiarazioni «Non c’è nessuna realtà vera dietro questa cosa, non c’è un’azione politica dietro il rimpasto se non il riposizionamento di alcune caselle. Si è reso evidente come non c’è un’azione organica amministrativa, ci sono delle esigenze personali a mio avviso legate a riequilibrare un pochino le cose in chiave delle elezioni regionali e in chiave elettorale generale. Ci sono 3-4 individualismi che alla fine condizionano un po’ le cose, sommati ovviamente ai tentativi legittimi, alle ambizioni di coloro che sono ai margini del Consiglio o sono fuori. Il rimpasto non è legato all’azione amministrativa ma alle esigenze individuali di 3-4 persone, nessuno degli assessori lascerà o vuole lasciare la carica, poi magari sarò smentito dai fatti. Potrebbero fare anche qualche cambiamento, ma non per migliorare l’assetto amministrativo. Da tempo diciamo che non c’è un assessore al Bilancio e che i bilanci sono carta straccia; il sindaco ff ripete da 12 mesi che lo nominerà e l’intenzione l’avrà anche avuta, ma purtroppo finora non ha avuto la forza di imporsi. Non riescono ad uscirne perché nessuno vuole mollare. Ma è evidente che la facente funzioni non può tenere l’amministrazione senza deleghe. È evidente che il sindaco ff assegnerà le deleghe. Quei 5 che non hanno votato Porpiglia l’hanno fatto per creare una frattura in modo che lei si dimettesse e non rappresentasse più un problema per il rimpasto. Ma lei non si è dimessa da assessore. Non gliela fa la cortesia e se gliela fa, gliela fa in cambio di qualcosa. È tutto un gioco, un braccio di ferro tra il sindaco eletto (Siclari), Richichi e Porpiglia. Tutto sulla pelle dei cittadini. Dopo tutto quello che è successo in questi anni non hanno imparato niente, perché non hanno il senso politico ma il senso dell’“io”».