VILLA. Comune paralizzato, l’affondo del Pd: «L’arroganza del potere che non rinuncia ai privilegi»

8 Febbraio 2020
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Da sin: Lina Vilardi, Antonio Salvatore Ciccone ed  Enzo Musolino in conferenza stampa

VILLA SAN GIOVANNI – È un Partito democratico che non fa sconti quello che si presenta in conferenza stampa per ribadire il proprio pensiero sulla situazione politico-amministrativa delineatasi dopo l’operazione “Cenide” che ha portato alla sospensione dalla carica del sindaco Giovanni Siclari e al grave ridimensionamento della maggioranza consiliare e dell’ufficio tecnico municipale.

«L’impossibilità per l’amministrazione di andare avanti e la “palude” cui Villa è condannata»: è il titolo che introduce il comunicato  rilasciato alla stampa ieri pomeriggio, in apertura dell’incontro nella sede dem sita in via Nazionale, proprio a fianco del palazzo comunale. 
Il Pd parte dagli ultimissime novità in merito a una vicenda che continua a far discutere: «Hanno tentato di dirlo nella stringata missiva che l’Amministrazione ex Siclari, guidata dalla f.f. Richichi, ha inviato ad Anas  il 27/12/2019: il Comune “non è in grado” di procedere, facciamo finta di niente, riprendetevi il piazzale di sosta e transito dei veicoli per gli imbarcaderi! La verità dei fatti, però, non è stata prospettata nell’interezza e, così, l’Amministrazione “decapitata” non è riuscita ad attivare con criterio l’art. 6, ultimo comma, dell’Atto di Concessione improvvidamente sottoscritto dal sindaco Siclari il 27/05/201 9, e non ha voluto indicare con precisione quei“giustificati motivi” potrebbero davvero legittimare la “rinuncia” all’ Operazione Piazzale, sottraendo la Città di Villa ai pesanti oneri economici correlati: un Canone di più di 222.000 euro annui, oltre i 41.000 euro ancora dovuti per indennità di occupazione pregressa». 
Cosa avrebbe dovuto fare, quindi, ciò che resta della ex maggioranza Siclari, cosa avrebbe dovuto documentare la f.f. Richichi ad AnasQuesti i due interrogativi che il Pd pone per poi rispondere così: «Innanzitutto, avrebbe dovuto chiarire che le recenti vicende giudiziarie che hanno travolto il sindaco “sospeso”l’Ufficio Tecnico comunale, non hanno solo dei risvolti personali – il cui riscontro è ovviamente demandato all’Autorità Giudiziaria – ma hanno avuto anche delle
immediate ricadute amministrative/funzionali/occupazionali e sulla “mancanza” di decisioni politiche che pesano come un macigno sull’autorità politica che “guida” Villa in questi pericolosi tornanti della storia. In sostanza, il “senso” e il “fine” dell’operazione piazzale Anas voluta dal sindaco Siclari 
attualmente oggetto di valutazione giudiziaria nei suoi risvolti più significativi
– ha perso completamente di significato stante il coinvolgimento processuale
anche dei vertici di uno dei principali Vettori del Trasporto sullo Stretto, ed in più la sostanziale paralisi dell’Ufficio Tecnico, derivante dall’inchiesta in corso, impedisce di fatto all’Amministrazione residuata anche solo la reiterazione della richiesta di manifestazione di interesse – dopo la rinuncia della Terminal Tremestieri S.r.l  – per la stipula di una eventuale e futura sub
concessione che, solo in teoria purtroppo, potrebbe consentire alla Città di Villa di far fronte al canone cui si è obbligata come concessionario… un canone non teorico, però, ma attualissimo e vincolante!».
Sempre sul piazzale Anas il Pd non ha dubbi sulla strada da seguire: «Troppi se, dunque, troppe incertezze e un “accertamento” ancora pendente che davvero renderebbe opportuno, per il bene di Villa, uscire fuori – presto e bene – da questa vicenda, rinunciando definitivamente all’improprio e maldestro tentativo di lucrare sul traffico pesante nel Centro di Villa, posto in essere attraverso atti e decisioni che hanno sottratto spazio di deliberazione e competenze al Consiglio Comunale e alle Commissioni competenti. La comunicazione di rinuncia alla Concessione del Piazzale, quindi, dovrebbe essere reiterata dalla f.f. Richichi ma, stavolta, andrebbe corredata: 1) dall’annullamento in autotutela di tutti gli atti amministrativi che hanno preceduto e seguito la stipula “in solitaria” del sindaco Siclari; 2) dalla dimostrazione documentata dell’impasse amministrativa e d’organico in cui si trova un Comune privo sostanzialmente di Ufficio Tecnico; 3) dalla rappresentazione della venuta meno della “volontà politica” sottesa all’operazione: stante l’inoperatività di un sindaco – uno dei contraenti – cui al momento non è neppure concesso di dimorare nella propria Città e stante l’ingloriosa fine di una “maggioranza” non più tale nei numeri (otto consiglieri contro otto)». 
Il Pd rincara la dose e rilancia: «Il tutto ovviamente corredato, finalmente, dalle dimissioni dei consiglieri del fantomatico gruppo Centrodestra villese! Tutto questo, davvero, contribuirebbe a qualificare quei “giustificati motivi” che imporrebbero ad Anas  una presa d’atto liberatoria per Villa, allontanando il rischio di affondare completamente le economie dell’Ente. Altro che “differimento dell’efficacia” per sei mesi! Così come è stato concesso, al momento, da Anas a seguito della stringata “rinuncia” della dott.ssa Rechichi che, come tale, priva di giustificazioni stringenti (come abbiamo dimostrato), neanche è stata presa in considerazione!».
Le domande del Pd non si esauriscono: «Ed allora, se ciò che resta dell’Amministrazione non riesce neppure a motivare le proprie missive agli Enti contraenti, se l’immobilismo e la rinuncia ad amministrare e decidere è formalizzata negli stessi atti di chi (non) governa Villa, se il Consiglio comunale e le Commissioni non si riuniscono perché sancirebbero solo l’infruttuosità delle deliberazioni, se vicesindaco, presidente del Consiglio, assessori, il numeroso staff del sindaco (di cui ancora aspettiamo la rendicontazione annuale delle attività e dei risultati ottenuti), sono sostanzialmente part time, men che dimezzati, sottratti al proprio ruolo per oggettiva incapacità ad agire, disoccupati per causa di forza maggiore, per quale motivo il Comune di Villa paga ancora i lauti stipendi correlati alle cariche rivestite?».
Si pronunciano, dunque, anche su quest’ultimo quesito i democratici villesi: «Abbiamo noi una proposta, un tentativo minimo ma significativo per cominciare a risarcire Villa per gli errori della destra-centro cittadina: si rinunci alle prebende, dunque, e si versino i soldi risparmiati – per i mancati ruoli esercitati – in un fondo per il disastrato sport villese! Anche questo, infatti, non ci è stato risparmiato e – al di là dei diversi interessi in gioco e del merito delle diatribe ormai devolute ai Tribunali – ciò che davvero spicca politicamente è l’incapacità dell’Amministrazione Siclari, nelle sue diverse evoluzioni e frammentazioni stante le “due Severino” di cui è stata oggetto, di sedersi con “buona volontà” al tavolo della conciliazione e della ripartenza, spicca, in definitiva, il sostanziale disinteresse per i giovani sportivi e le loro famiglie costrette, dopo aver pagato i servizi offerti, a peregrinare fuori dal proprio Comune, ad “emigrare” pure per tirare qualche calcio ad un pallone!».
Continua il Pd: «Non è responsabilità politico-amministrativa tutto questo? Non si dovrà dare conto, prima o poi, anche di questo fallimento? E a proposito di fallimento e di dissesto alle porte – e nel tentativo di condurre la
Cittadinanza lungo un percorso di consapevolezza più compiuto – è proprio sulle economie dell’Ente Comunale che, da ultimo, occorre ragionare e tentare di offrire analisi e riscontri. Analisi e riscontri che, ormai lo ripetiamo da tempo, fanno i conti con una nuova delibera di giunta sull’anticipazione di tesoreria per l’anno 2020, con un nuovo deliberato ricorso – stante l’impossibilità numerica di approvare un bilancio “politico” – a prestiti e indebitamenti, con nuovi oneri per le finanze comunali che, presto, si tradurranno in nuove disfunzioni, in altre carenze, in tariffe maggiorate, in ulteriore deficit di servizi, in mancata ottemperanza ai propri oneri nei confronti della Regione e della Società che si occupa della raccolta dei rifiuti».
Una situazione che, a detta del Pd, non promette nulla di buono. I dem avanzano previsioni nefaste e ammoniscono senza mezzi termini: «Scelte, dicevamo, decisioni irresponsabili, tentativi maldestri di tirare avanti senza alcuna cura per il futuro e che porteranno al tracollo dell’Ente, al definitivo default di Villa che arriverà, quindi, non a causa dei “Commissari”, non per responsabilità di fantomatici “nemici esterni” ma per l’arroganza del potere che non sa passare, che non concepisce la rinuncia ai propri privilegi neanche innanzi alla dura realtà di un fallimento che precede la tristezza delle recenti vicende giudiziarie».

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