SCILLA. Finisce con due anni d’anticipo la consiliatura targata Ciccone: umori e scenari in attesa della terna commissariale straordinaria

22 Marzo 2018
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di FRANCESCA MEDURI

SCILLA – Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, ha scritto con due anni di anticipo la parola fine sulla consiliatura targata Pasqualino Ciccone, sindaco di Scilla da giugno 2015 fino appunto al verdetto di ieri che ha sancito lo scioglimento del consiglio comunale per ingerenze della criminalità organizzata. È durata, dunque, meno di tre anni l’esperienza di governo del primo cittadino di “Noi per Scilla”, che si insediava alla guida del paese dopo la gestione commissariale seguita alla caduta dell’amministrazione Caratozzolo. Quasi tre anni che hanno visto Ciccone in prima linea nella difesa del proprio operato, puntualmente resocontato alla comunità con lo slogan “Scilla che cambia!”. Una rassegna di risultati che oggi si interrompe, perché così ha stabilito il Cdm suggellando la relazione sull’attività d’indagine portata avanti nel palazzo comunale da Emilio Buda, dirigente del Servizio Contabilità e Gestione Finanziaria della Prefettura di Reggio Calabria, e dai capitani Giuliano Carulli e Ugo Fusco, comandanti, rispettivamente, delle Compagnie dei carabinieri e della Guardia di finanza di Villa San Giovanni. Sei mesi di attività ispettiva che, stando alla decisione del Cdm, hanno portato all’accertamento di ingerenze della criminalità organizzata nella vita dell’ente municipale scillese. Una sorpresa per molti ma non per tutti, visto che, a giudicare dai primi commenti sui social, qualcuno se l’aspettava eccome. Unanime è, invece, la tristezza per un responso che, di certo, non fa onore a nessuno: né al Comune, né all’amministrazione e al consiglio comunale ormai uscenti, né alla comunità e agli scillesi tutti. Un responso che farà ripiombare il Comune di Scilla nel commissariamento, con l’aggravante che, stavolta, non si tratterà solo di qualche mese ma di un periodo ben più lungo: dai 12 ai 18 mesi fino a un massimo di 24, come prevede la legge in caso di scioglimento per infiltrazioni mafiose. A brevissimo, quindi, saranno resi noti i nomi dei componenti della terna commissariale straordinaria che amministrerà il Comune per il periodo necessario. Con l’auspicio che la stessa possa ridonare un po’ di serenità, fiducia e speranza a una comunità provata e ferita nell’orgoglio.

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