Terremoto alla Villese calcio, i vertici societari dicono basta: la lettera di dimissioni del presidente Pecora

25 Novembre 2017
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VILLA SAN GIOVANNI – I vertici della Villese Calcio si dimettono in massa e scoppia il caos. Il presidente e tutti i membri del Consiglio Direttivo dicono basta a una situazione che si trascina ormai da tempo, ossia l’inutilizzabilità del “Santoro” per le partite interne. Oggi pomeriggio la prima squadra non si presenterà a San Luca per la partita contro il team ionico, aprendo di fatto una crisi che potrebbe portarla a dare l’addio al campionato di Promozione. Il rischio è, quindi, che la prima squadra sparisca dopo la storica rinascita degli anni scorsi. Meno rischi sembra correrli il settore giovanile, ma è chiaro che la situazione generale è problematica e che in nessun caso si possono prospettare certezze e stabilità. In giro per tutta la provincia anche per le partite che il calendario prevede tra le mura amiche, con conseguenze notevoli in termini economici, sportivi, logistici, fisici, psicologici. Il tutto senza nessun supporto da parte del Comune, che solo ora sembra aver preso a cuore la questione col commissario Vittorio Saladino. La lettera presentata dal presidente Angelo Pecora al Consiglio Direttivo parla chiaro, perché la motivazione primaria da lui addotta va di pari passo con altre che lo spingono a non risparmiare strali verso Palazzo San Giovanni. E il bersaglio non è di certo il commissario Saladino. Una missiva piena di dispiacere e rassegnazione, e che non lesina ammonimenti. Ed eccolo lo sfogo di Pecora, che «in qualità di presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Villese Calcio, per motivi strettamente personali, rassegna le proprie dimissioni con effetto immediato, dall’attuale incarico, che partono dal 24.11.2017».

«La scelta – spiega il presidente dimissionario – è stata a lungo meditata, a causa di problemi strettamente personali, e degli ultimi problemi presentatisi come il non utilizzo dell’impianto sportivo comunale per le gare di tutti i campionati, e gli enormi problemi logistici e organizzativi che costringeranno la nostra associazione con 300 tesserati a vagare per la provincia per trovare campi disponibili, il tutto aggravando in modo insostenibile i costi societari». Pecora tiene a precisare: «Nella comunità come nelle istituzioni non è ancora chiaro che noi siamo un’associazione che svolgiamo un’opera sociale soprattutto grazie a persone che hanno la passione sia per il calcio sia per il sociale». E continua: «Allo stato attuale non mi sento più in grado di poter chiedere agli associati forti contributi economici, e soprattutto a parere mio nei confronti della nostra associazione vi è un sentore di abbandono, soprattutto dalle istituzioni in primis il Comune di Villa San Giovanni che pretende infondatamente somme da associazioni che di lucro non hanno niente». Avviene tutto il contrario di ciò che dovrebbe essere, secondo Pecora: «Le stesse istituzioni dovrebbero essere vicine a tutte le associazioni che operano nel sociale, ma di fatto non si ha a che fare con istituzioni, ma a paritarie o paragonabili ad aziende private, perché a ogni richiesta a favorire l’operato sociale sul territorio comunale, la prima risposta istituzionale – rimprovera Pecora – è la presentazione di una somma da pagare». Lo sfogo del presidente si fa ancora più intenso: «Oggi sono stanco e deluso, e non posso più rubare tempo alla mia famiglia per combattere con le istituzioni. Rimarrò sempre a disposizione per operare nel sociale, ma mai più in prima persona, non vi è più solo sociale e calcio, troppo tempo perso solo in battaglie burocratiche, a volte incomprensibili». Fino alla conclusione: «Con grande soddisfazione per il percorso fatto insieme, ringrazio tutti i dirigenti dell’associazione, tutti gli addetti del settore, tutti i tesserati, grazie per avermi regalato in questi anni momenti bellissimi. Con la speranza che l-associazione possa raggiungere traguardi migliori di questi, vi porgo i miei saluti. Sono a richiedere che queste mie dimissioni siano discusse nel prossimi consiglio direttivo affinchè si possa eleggere, quanto prima, un nuovo presidente».

Fra.Me.

 

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