VILLA. La maggioranza attacca i «suggeritori esterni» e ribadisce: “Noi in discontinuità col passato”

5 Novembre 2017
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VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato della coalizione “LeAli per Villa”:

Dimissioni? Aragona dimentica cercando di sovvertire la volontà popolare

Quando i suggeritori esterni – di una minoranza evidentemente incapace di portare avanti una politica autonoma di costruttiva opposizione – tornano a sussurrare qualcosa all’orecchio, ecco che arriva l’ennesima dichiarazione farneticante che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, come non si abbia piena cognizione di quella che è stata la decisione del Tar.

Ci riferiamo ovviamente alle parole espresse dal consigliere Cristian Aragona e dal resto della minoranza che hanno perduto un’altra buona occasione per dimostrarsi in grado di dare un contributo vero alla città di Villa San Giovanni.

Continuare a parlare di menzogna, riferendosi alla decisione dei giudici, è palesemente in malafede. Aragona sa benissimo – e se non lo ha capito glielo spieghiamo per l’ennesima volta – che la sentenza non inficia minimamente quello che è il risultato elettorale. Quindi, inizi a farsene una ragione, sia lui che gli altri consiglieri: la coalizione “LeAli per Villa” ha vinto le scorse elezioni in maniera legittima e nel pieno rispetto della legge. Lo ha certificato la prefettura prima e una sentenza del Tar poi, il cui annullamento ha colpito solo una parte successiva dell’iter di nomina del vicesindaco.

Aragona sembra scoprire l’acqua calda: da subito, il leader della coalizione e sindaco eletto, Giovanni Siclari, aveva chiarito come dopo l’elezione sarebbe stato sospeso. Nessuno ha nascosto nulla, men che meno ai cittadini. Ma – e lo diciamo a beneficio di Aragona e di chi, come lui, si ostina ancora a negare la realtà – si tratta di una questione giuridica del tutto nuova, forse la prima in assoluto in Italia e, per questo motivo, non potevamo prevedere anzitempo quella che sarebbe stata poi la decisione del giudice amministrativo a seguito del ricorso presentato. È solo dopo il ricorso al Tar dei consiglieri d’opposizione che si è arrivati al commissariamento. Diversamente, Villa non avrebbe attraversato tutto questo. Una scelta sicuramente legittima anche se inopportuna che è già al vaglio del Consiglio di Stato.

E se non bastasse la nostra parola a far ricordare Aragona, ci sono i quotidiani locali e i social network che, in fase di campagna elettorale hanno chiarito come “Siclari sceglie la discontinuità rispetto al 2015” per citare un titolo, e se non bastasse richiamiamo anche una parte dell’articolo che Aragona si deve essere perso insieme a bona parte della campagna elettorale, dove viene riportato chiaramente l’intento di Siclari: “E se qualcuno si aspettava che Giovanni Siclari si ponesse in continuità con il passato resterà deluso perchè la lista vuole “dare un chiaro segno di rottura: solo 5 sono gli uscenti ricandidati, il resto è in mano ai giovani”».

Era chiaro, dunque, in fase di campagna elettorale che non c’era in noi nessuna voglia di mantenere un potere (forse si riferisce a quello dell’era Aragoniana), ma soltanto dare una nuova attività amministrativa a Villa San Giovanni, che fosse nel solco di una impronta comune. Del resto, la mole di atti prodotti dalla Giunta, prima della caducazione decisa dal Tar, ha permesso ai cittadini villesi di comprendere quale fosse il cammino intrapreso.

Poi, arrivato l’annullamento, “LeAli per Villa” ha preso atto e ovviamente rispettato la decisione di un giudice e si è messa immediatamente a disposizione del commissario Vittorio Saladino, per poter proseguire insieme quel percorso appena abbozzato. Di più: la coalizione ha anche chiesto alla minoranza di farsi parte costruttiva di questo cammino, in un momento delicato per la vita amministrativa della città. Appello che, a giudicare dalle parole di Aragona, è caduto nel vuoto. Il consigliere di “Impegno in Comune”, al pari di altri suoi colleghi di opposizione, sembra voler continuare in quell’opera demolitoria anche dopo l’arrivo del commissario Saladino. S’intende forse essere in minoranza anche rispetto ad un prefetto nel ruolo di sindaco e giunta? Questa è l’impressione che se ne trae, constatando il comportamento di un’opposizione, ogni giorno più irresponsabile. Altro che città ostaggio della maggioranza! C’è una città indignata e nauseata da questo comportamento della minoranza, volto esclusivamente ad un possibile ritorno alle urne, sovvertendo la volontà popolare. Ciò che evidentemente Aragona e soci non hanno compreso è che la popolarità fra gli elettori si conquista sul campo, giorno per giorno, non cercando di distruggere l’avversario politico considerato nemico. Quello che loro hanno adottato è invece un metodo squallido, che denota uno spessore politico ridotto al lumicino.

Quanto ai giovani componenti della coalizione, Aragona (anche egli molto giovane) e gli altri stiano sereni: hanno fatto una scelta consapevole, con la convinzione di chi vuole davvero fornire un contributo di rilievo per far crescere Villa San Giovanni. Non ci sono sprovveduti fra coloro che fanno parte della maggioranza. Ma soprattutto non vi è alcuna città da liberare. Anzi, forse l’unica liberazione che ci vorrebbe è da chi continua a marciare guardando esclusivamente al proprio tornaconto, riducendo a carta straccia una volontà popolare netta ed evidente.

Da parte di “LeAli per Villa” continuerà ad esserci un’apertura verso tutti coloro che vorranno collaborare. Ma se, come percepito in questi ultimi giorni, s’intenderà ancora buttarla sulla caciara politica la coalizione procederà per la sua strada, assicurando ancora una volta la massima disponibilità al prefetto Saladino, fiduciosi che fra poco tempo, ormai, il sindaco eletto Giovanni Siclari tornerà definitivamente in sella. Ciò sia chiaro al consigliere Aragona, all’opposizione tutta ed a quei suggeritori che continuano a tramare silenziosamente dietro le quinte. Ci permettiamo, infine, di dar loro un consiglio: un tale comportamento non fa altro che avvicinare ancor di più la cittadinanza a quella maggioranza che ha votato con convinzione solo pochi mesi fa. Continuare questo gioco al massacro per destabilizzare la vita pubblica, così come nel recente passato, significherà soltanto consolidare la legittimazione democratica alla coalizione “LeAli per Villa”, considerato che questo modus operandi tendente all’antidemocratico non porterà a nessun risultato concreto.

 

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