VILLA SAN GIOVANNI. Porticciolo turistico e ricovero imbarcazioni, ecco la proposta del Pd per il prossimo consiglio comunale

1 Novembre 2016
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VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato del Circolo territoriale del Partito democratico di Villa San Giovanni: Ancora una volta ci ritroviamo ad affrontare la questione dell’utilizzo del costruendo porticciolo turistico. Dall’inizio di questa legislatura, infatti, l’argomento è stato più volte presentato dai consiglieri democratici all’attenzione di questa amministrazione, sotto forma di diverse proposte utili alla fruizione dello stesso in via provvisoria e nell’attesa che vengano completati i lavori della banchina Nord.

I democratici lo hanno prospettato in diversi consigli comunali, attraverso i social network e le pagine dei quotidiani, fino a formulare una vera propria proposta di delibera consiliare lo scorso 21 Luglio, sospesa in attesa di ulteriori approfondimenti, dopo un aspro dibattito che ha visto l’amministrazione fermamente convinta a non procedere alla ipotesi di utilizzo in via temporanea, né della struttura, né dello specchio acqueo al suo interno.

Di li a pochi giorni si sarebbe consumata, quella che ricordiamo come la peggiore stagione estiva mai vissuta da tutti i diportisti e dall’intero settore della nautica del nostro comune, vale a dire: nessun posto barca lungo l’intera costa e il porticciolo vuoto e inservibile da oltre 8 anni.

 Il vero problema sta, però, nella più che concreta ipotesi che la prossima stagione sia esattamente come quella appena trascorsa ma con l’aggravio di non avere alcun posto barca già da inizio stagione. Perché occorre dire chiaramente che se per l’estate 2017 non si troverà la maniera di utilizzare il porticciolo la costa sarà nuovamente inibita alla nautica di ogni tipo.

La proposta risolutiva dei consiglieri dem (quella della c.d. “analisi di rischio”) è stata ulteriormente sviscerata, e caratterizzata dal confronto, a Catanzaro, con i dirigenti degli uffici regionali preposti, dai quali si è ottenuto ulteriori rassicurazioni in merito alla fattibilità.

Tralasciando in questa sede l’excursus normativo, è assai vitale chiarire un concetto cardine per chi amministra un comune costiero: oggi il conferimento delle funzioni amministrative dallo Stato, ente proprietario del demanio marittimo, alle Regioni ed agli Enti Locali, è sancito dal D.l.g.s n. 112/98, il quale ha trovato piena applicazione anche in Calabria, dal dicembre 2007, a seguito dell’approvazione della legge regionale n. 17 del 2005, del relativo regolamento di attuazione ( PIR 2007) e del D.D.G. del Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio n. 16066 del 24/10/2007;

L’art. 4 della legge Regione Calabria n. 17 del 2005 recante: “Norme per l’esercizio della delega delle funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo” conferisce ai Comuni le seguenti funzioni:

  1. rilascio, rinnovo, revoca e decadenza delle concessioni demaniali marittime;
  2. la vigilanza sull’uso delle aree concesse rispetto alle finalità turistico-ricreative;
  3. l’autorizzazione al subingresso nella concessione;
  4. l’autorizzazione all’affidamento ad altri soggetti delle attività oggetto della concessione

demaniale marittima;

  1. il rilascio, rinnovo, modificazione, e revoca delle concessioni relative ai porti di interesse

regionale di cui all’art. 9 della legge 88/2001.

Purtroppo, però, Il copione dell’inefficienza e dell’immobilismo si perpetua immutato col passare degli anni: i lavori di ripascimento e le aree di cantiere permangono, il piano spiagge è ancora in fase di restyling, ad Acciarello persistono le problematiche degli scarichi fognari e degli accessi impraticabili per i mezzi di soccorso e, come nella migliore tradizione, l’unica cosa  che sembra certa è l’impossibilità di utilizzare la struttura del porto turistico.

L’opera – occorre ribadirlo – è rimasta ferma dalla fine della seconda legislatura Cassone nel 2008 sino al 2015; inutile tentare, a mo’ di giustificazione, una possibile disamina del succedersi – o del mancato succedersi – di atti amministrativi più o meno complessi; otto anni di stasi lasciano ben pochi margini a scusanti e discolpe di qualsiasi tipo. Se ci fosse stata la volontà politica di risolvere la problematica, i tempi sarebbero stati ben altri.

E’ sempre utile stabilire di chi siano le responsabilità rispetto a problemi che si cronicizzano in città ma questo di certo a noi non basta! Non ci siamo mai limitati alla denuncia, occorre offrire soluzioni.

Ed una alternativa il PD l’ha prospettata e offerta sin dallo scorso Giugno in occasione della visita del Comandante Agostinelli, ripetuta in un secondo momento nel consiglio comunale del Luglio scorso, in cui si discuteva degli enormi problemi legati all’utilizzo dell’arenile ed in ultimo per bocca del consigliere Filippo Bellantone durante la riunione pubblica (prima ed ultima convocata dalla delegata cons. Ciccarello) sull’ormai famigerato piano spiaggia.

Ma il tempo corre veloce ed oggi tocca ed oggi tocca nuovamente al Partito Democratico l’obbligo di indicare una strada alternativa comunicandola a tutta la città.

Come è noto, Il molo sotto flutto è stato consegnato dalla capitaneria di porto al comune a fine 2015. Il compito dell’amministrazione sarebbe quello di sollecitare gli uffici preposti affinché producano al più presto un progetto esecutivo delle opere rimanenti e procedano speditamente ad una nuova gara che affidi la realizzazione delle opere mancanti.

Confidiamo che lo stiano facendo. Ma una tale procedura si traduce, se tutto andasse bene, nella possibilità di utilizzare il porticciolo non prima di tre anni! Previsione assai rosea…

Il PD propone, quindi, una soluzione diversa, vale a dire che si utilizzi lo strumento tecnico/normativo dell’ANALISI DI RISCHIO per strutture parzialmente completate ma potenzialmente funzionali. Attraverso tale studio, eseguito da un tecnico progettista, vengono considerate le diverse ipotesi di impiego della struttura nello stato in cui si trova ed emesse una serie di prescrizioni affinché tali utilizzi possano essere compiuti in sicurezza e senza pericolo per gli utenti.

In estrema sintesi significa che il porticciolo potrebbe già essere utilizzabile attraverso l’impiego di precise precauzioni stabilite preventivamente. L’idea è, quindi, di poter eseguire tale studio e rendere operativa la struttura già dalla prossima estate e fintanto che non vengano appaltati i lavori di completamento, programmando eventualmente anche quest’ultimi – in maniera da garantire la funzionalità dell’opera – limitatamente ai tre mesi estivi.

Ad ulteriore beneficio per la città e per tutti gli utenti del mare, ci sarebbero anche gli introiti che l’Ente incasserebbe da chi sceglierà di ormeggiare la propria imbarcazione all’interno del porto che, considerando, per tanto, una capienza di almeno 200 posti barca (in questa fase transitoria), sarebbe una cifra per nulla trascurabile!

Una buona analisi di rischio per una struttura come il porticciolo di Villa, richiederebbe un tempo di almeno 20 giorni per essere realizzata ed un costo che potrebbe aggirarsi intorno ai 20.000€: ben poca cosa se paragonati agli incassi percepiti dai canoni di ormeggio.

Siamo ancora in tempo ad evitare che, per un altro anno, il porticciolo resti vuoto mentre moltissime imbarcazioni saranno costrette ad ormeggi “di fortuna” lungo la costa.

Chiediamo a tutti gli esercenti del settore, alle associazioni e ai singoli cittadini di creare un fronte comune affinché non si sciupi l’occasione di evitare un’altra estate, fatta di ingiunzioni e rimozioni forzate ma al contrario di poter iniziare a vedere operativa una struttura che merita massima attenzione.

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