VILLA. Consiglio comunale, Messina si sfoga: «Non offendete la città! Sarò sindaco fino a quando lo vorrà Dio»

22 Luglio 2016
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VILLA SAN GIOVANNI – Nella sua «seria riflessione» a 14 mesi dall’insediamento dell’amministrazione, il sindaco Antonio Messina auspica a gran voce «un’assunzione di responsabilità da parte di tutti». L’appello è per la sua stessa maggioranza, la minoranza, i cittadini, le associazioni. Un discorso, quello che domina la fase preliminare del consiglio comunale di ieri sera, lasciato agli atti dell’assise, come richiesto al segretario Francesco Gangemi. Il sindaco parla un po’ di tutto, il suo intervento spazia da un argomento all’altro. E dopo aver espresso solidarietà al Meetup 5 Stelle per il vile atto vandalico subito, ne ha per tutti. Condanna comportamenti a suo dire scorretti. Ammonisce la minoranza «che cavalca la protesta»; censura il volantino di protesta nei confronti della consigliera Liz Ciccarello, puntando il dito contro quei «pochi incivili che non si adeguano al rispetto delle regole». Ribadisce che questi 14 mesi sono stati 14 mesi di lavoro per la sua maggioranza, garantendo che non sono state trascurate le priorità dettate alla vigilia delle elezioni amministrative, in primis la questione della riqualificazione del lungomare. Poi tocca il tanto discusso tasto delle barriere architettoniche, ricordando l’inserimento di 100 mila euro in bilancio per rendere Villa una città a misura di disabile: «Una volontà politica chiara – puntualizza Messina – e chi dice diversamente è in malafede!». Il bersaglio successivo del sindaco è la stampa «che evidenzia solo cose negative» e «non dà il giusto valore all’attività istituzionale e amministrativa», riferendosi in particolare agli articoli che hanno messo in discussione la balneabilità del mare di Pezzo. «Una balneabilità – rinforza il sindaco – certificata dagli enti competenti. Non capisco questo accanimento nei miei confronti, sarà che sto prendendo decisioni impopolari. Ma non intendo subire oltre, chiedo un’assunzione di responsabilità a tutti, chiedo rispetto istituzionale, non ho nulla di personale contro qualcuno». Messina si dice quindi dispiaciuto per gli attacchi verbali nei confronti delle consigliere Bellantone e Ciccarello, durante la riunione nella delegazione di Cannitello. Rincara la dose esprimendo dissenso per la mancanza di senso civico e perché «si sta dando un’immagine negativa della città». Il sindaco lascia dunque la parola all’opposizione. Intervengono sia Silvia Lottero che Cosimo Freno, con la prima che rammenta i «grossi problemi della città» e rivendica chiarimenti sul sequestro di atti al Comune («assordante silenzio del sindaco»), sulla chiusura improvvisa e contemporanea di tutti gli impianti sportivi, e sulle momentanee dimissioni di Anna Bellantone da delegata di Cannitello. Mentre per la maggioranza parlano l’assessore Micari e la consigliera Francesca Porpiglia, con questa che contesta «il fango nei confronti dell’amministrazione» e il presunto tentativo di boicottaggio della sua candidatura per il Consiglio metropolitano. Chiarisce la propria posizione pure Anna Bellantone: «Non mi sono mai dimessa, ho solo rimesso la delega. Anche nelle famiglie ci sono delle scaramucce, ma si tratta di cose prettamente interne. Poi si è risolto tutto col dialogo». Agli appunti della minoranza ribatte il sindaco concludendo così il proprio intervento preliminare: «Non guardate agli equilibri politici della maggioranza – dice Messina a Silvia Lottero – Guardate in casa vostra, pensate al vostro gruppo. Non si capisce se Morgante fa parte di Cittadini Responsabili. Noi siamo 11 e ogni tanto qualche scaramuccia ci può stare. Proprio da te viene questa richiesta di verifica degli equilibri nella maggioranza. Io sono mai entrato nei problemi degli altri». Sui controlli delle forze dell’ordine nella casa municipale, seguiti all’inchiesta “Fata Morgana” che lo vede indagato, Messina puntualizza e precisa: «Non ho mai detto di essere vittima, ho solo detto di avere fiducia nella magistratura e a questa darò conto. Voci di dimissioni? La cittadinanza, da più parti, mi ha chiesto di andare avanti. Sarò sindaco fino a quando lo vorrà Dio!». Si alzano i toni e per un attimo si accende il confronto con la consigliera Lottero, poi il sindaco continua: «Per quanto riguarda gli impianti sportivi si tratta di populismo bello e buono! Se avessi fatto la scelta più conveniente avrei fatto continuare, ma anche in questo caso mi sono assunto le mie responsabilità. Gli impianti sono insicuri e vanno messi in sicurezza, altrimenti poi piangiamo se ci sono incidenti. So che vi augurate – così il sindaco Messina si rivolge alla minoranza – che venga il commissario, ma almeno il sindaco qualche responsabilità se la prende. Oggi lo Stato impone ai Comuni il controllo su ogni cosa, sugli impianti sportivi abbiamo effettuato delle verifiche sostenuti dalle forze dell’ordine. La minoranza ha fatto un disegno disarmante della città, ma noi stiamo lavorando e sono passati solo 14 mesi! Non parlate di scarichi fognari che non ci sono, né di disagi idrici… non abbiamo mai chiuso l’acqua ma solo effettuato riparazioni di perdite avvisando la cittadinanza. Nessuno dice che non ci sono problemi e che siamo un’isola felice, ma non si possono nemmeno lanciare messaggi non rispondenti alla realtà. Non offendete – termina Messina toccando ancora i tasti del Peba e della balneabilità la città!».

Francesca Meduri

 

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