REGGIO. XXIII Giornata della Gerbera Gialla: monito contro la mafia che uccide il futuro

di FILIPPO FRANCESCO IDONE

REGGIO CALABRIA – Lo scorso 2 maggio, con la celebrazione della XXIII giornata antimafia della Gerbera Gialla il Coordinamento Riferimenti ha aperto il percorso dedicato alla memoria delle vittime della criminalità organizzata. Prima tappa a Reggio Calabria, manifestazione di chiusura a Palermo. In Calabria e in Sicilia, dunque. Due delle regioni oppresse dal fenomeno mafioso, devastate da fatti criminosi, da morti ammazzati per mano della ‘ndrangheta o di cosa nostra, soprattutto ieri ma anche oggi.

«Sicilia e Calabria – è stato spiegato durante l’evento, e poi sul sito internet di Riferimenti – unite da un ponte di memoria pubblica e privata ma anche da una comune volontà di rinascita. Maggio, infatti, racchiude una contraddizione intrinseca essendo il mese della rinascita ma nel contempo,riportando alla mente quasi in ogni suo giorno un eccidio, dalla strage di Portella delle Ginestre a Scaglione, Musella a Basile, da Peppino Impastato a Simonetta Lamberti, da Falcone e le vittime della strage di Capaci e quelle dei Georgofili, da Gianluca Congiusta alla piccola Mariangela Ansalone. Da circa 23 anni, un fiore, la Gerbera Gialla, nel ricordo di una strage di maggio, quella in cui venne ucciso Gennaro Musella il 3 maggio del 1982 a Reggio Calabria – è stato ricordato – viene dedicato alle vittime della criminalità organizzata, trasmettendo un messaggio di rinascita nella memoria». Simbolo di questo messaggio è proprio la Gerbera Gialla, il fiore della rinascita e del riscatto. Il fiore della libertà, che significa “no” alla mafia e alla sua arroganza. Un monito chiaro e forte quello lanciato durante l’evento: «La ‘ndrangheta uccide il nostro futuro», ha riportato uno degli striscioni della manifestazione.

La giornata si è aperta con un flash mob con protagonisti tanti giovani che hanno circondato il palazzo della Questura in segno di sostegno verso le forze dell’ordine che ogni giorno sorvegliano la città reggina tentando di difenderla dalla criminalità in genere. Successivamente, la comitiva della Gerbera Gialla si è spostata nella Scuola Allievi Carabinieri. Massiccia la partecipazione di delegazioni di scuole provenienti dall’intera regione. E massiccia la presenza di autorità civili e militari, dai rappresentanti delle varie istituzioni a quelli della magistratura e delle forze dell’ordine, tra i quali il capo della Procura reggina Cafiero De Raho e l’ospite d’eccezione, il presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso.

Nel corso dei vari interventi, parole di grande ammirazione e apprezzamenti per la figlia di Gennaro Musella, Adriana, numero uno di Riferimenti, che ogni giorno spende anima e cuore per combattere la piaga cupa e tetra della mafia. Ed è stato con commozione che Adriana Musella ha poi raccontato la sua storia, e dei numerosi attacchi che ha subìto durante la sua vita.
Uno dei momenti clou della manifestazione la consegna dei premi Gerbera Gialla: Gerbera Gialla 2016 per la Giustizia, alla memoria di Michele Barillaro; Gerbera Gialla alla carriera a Gregorio Corigliano; a Claudio Cordova e Antonino Monteleone riconoscimento giornalismo in trincea; alla memoria di Alessandro Bozzo, giornalista; e due menzioni speciali: per Andrea Agostinelli e per il coro Befree dell’Istituto Vinci di Reggio Calabria. In tarda mattinata tutti presso la sede dell’Associazione Riferimenti, per la scopertura di una lapide dedicata a tutte le vittime di mafia, nel ricordo di Gennaro Musella.