SCILLA – In consiglio comunale scoppia il caso legato alla vicenda di Pietro Mangeruca, nei mesi passati arrestato per coltivazione di cannabis e contestualmente sospeso dalla carica di consigliere con provvedimento prefettizio. A quanto si apprende, infatti, pare che oggi la misura coercitiva a suo carico sia venuta meno e che, secondo la legge, lo stesso avrebbe le carte in regola per occupare nuovamente lo scranno consiliare assegnatogli dagli elettori alle ultime amministrative e nel quale – dopo la sospensione – veniva sostituito da Pasqualina Ciccone, prima dei non eletti. Da due mesi a questa parte la nuova posizione di Mangeruca, nonché la situazione di illegittimità in cui si troverebbe il consiglio comunale per via del suo mancato reintegro, vengono portate all’attenzione del sindaco Pasqualino Ciccone dai consiglieri di minoranza Loredana Delorenzo e Francesco Santacroce (“Progetto Scilla”), ma soltanto con l’ultima lettera del prefetto Claudio Sammartino il primo cittadino si è convinto ad approfondire l’argomento. A darne notizia è stato lo stesso Ciccone in apertura del civico consesso dello scorso 22 marzo, stessa data dell’arrivo della missiva dell’ufficio territoriale di governo. «Oggi e in conseguenza della nota della Prefettura – ha spiegato il sindaco, secondo quanto si legge nel verbale della riunione pubblicato all’albo pretorio del Comune – è stata inoltrata richiesta al Tribunale Ufficio Misure di Prevenzione e ufficio del Casellario Giudiziale, alla cancelleria del Tribunale penale per chiarire la posizione del consigliere sospeso. E’ necessario accertare la posizione del consigliere sospeso e pertanto chiedo di rinviare ad altra data la presente seduta». Il rinvio è stato approvato all’unanimità, e adesso non resta che aspettare quale riscontro produrrà la richiesta di Ciccone. Un’attesa al termine della quale sarà confermata o meno la questione di illegittimità sollevata dal gruppo “Progetto Scilla”, firmatario di una serie di comunicazioni destinate sia al sindaco che al prefetto. Più di recente i consiglieri Delorenzo e Santacroce hanno evidenziato l’illegittimità dell’avviso di convocazione del consiglio comunale per la seduta del 22 marzo 2016, poiché notificato al consigliere supplente Pasqualina Ciccone e non a Pietro Mangeruca. La loro tesi è dunque diretta a denunciare «l’irregolare e illegittima composizione dell’organo consiliare». In tal caso, Pasqualina Ciccone dovrebbe lasciare spazio a Mangeruca, a meno che questi non rinunci all’incarico. f.m.
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