REGGIO. Sos ricettari, il caso arriva in Parlamento: interrogazione dei senatori del gruppo misto

16 Dicembre 2015
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REGGIO – Il caso dei ricettari assenti arriva in Parlamento. A occuparsene sono  i senatori del gruppo misto (Molinari, Vacciano, Bencini, De Pietro, Mussini, Simeoni, Casaletto, Mastrangeli), i quali portano la vicenda all’attenzione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Di seguito il testo completo dell’atto:

Premesso che per quanto risulta agli interroganti:
nei giorni scorsi si è verificata per la terza volta nel corso del 2015, la carenza di ricettari medici del Servizio sanitario nazionale in provincia di Reggio Calabria (fatto già manifestatosi, peraltro, sul finire del 2014);
l’ordine dei Medici chirurghi ed odontoiatri della Provincia di Reggio Calabria ha sollecitato più volte gli enti competenti in ordine alla grave criticità;
i medici di Medicina generale, pur operando quotidianamente con grande impegno, sono impediti a svolgere la loro attività, tanto prescrittiva quanto farmacologica, e diagnostica, in assenza dei ricettari, rendendo problematiche, quando non impossibili, le cure ai pazienti sofferenti, soprattutto per quelli che versano nell’indigenza;
considerato che:
si tratta di una criticità che si ripropone ciclicamente proprio nei periodi più delicati per la salute dei soggetti più fragili, interessando anche i sindacati dei consumatori;
la Calabria è l’unica Regione d’Italia a non aver ancora adottato la ricetta elettronica cosiddetta dematerializzata, la cui estensione contribuirebbe efficacemente alla lotta agli illeciti sanitari, concausa dei costi notevoli del settore sanitario;
il comma 16, dell’art.11 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, prevede, infatti, la dematerializzazione della ricetta medica cartacea, secondo il “Progetto Tessera Sanitaria” e le specificazioni, di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 2 novembre 2011, precisando che …”L’invio telematico delle ricette sostituisce a tutti gli effetti la prescrizione medica in formato cartaceo”;
il decreto-legge n. 179 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221 del 2012, cosiddetta Agenda digitale, ha dettato, all’art.13, i tempi per l’attuazione del progetto, prevedendo che le prescrizioni elettroniche dovessero essere il 60 per cento entro il 31 dicembre 2013, l’80 per cento entro la fine del 2014 e il 90 per cento entro il 2016;
considerato infine che a quanto risulta agli interroganti:
è opinione del consigliere delegato alla Sanità del Comune di Reggio Calabria che “La mancanza dei ricettari comporta notevoli difficoltà ai medici che si vedono impossibilitati a rilasciare ai propri pazienti le prescrizioni per i farmaci e per le prestazioni specialistiche di diagnostica con la conseguenza che i pazienti sono costretti a pagare sia i farmaci, per alcune patologie molto costosi, sia le prestazioni di diagnostica. Una situazione che mette in grande difficoltà soprattutto le persone economicamente disagiate che, non essendo nelle condizioni di pagare, devono rinunciare a curarsi. Viene meno, quindi, il diritto alla salute sancito dalla Costituzione”;
il segretario generale provinciale della Federazione italiana medici di Medicina generale di Reggio Calabria, con riferimento alla gravissima situazione derivante dalla mancanza dei ricettari del SSN, nei distretti dell’intera Agenzia di sanità pubblica, ha inoltrato alle autorità responsabili per competenza una diffida ad attivarsi per la soluzione immediata del problema esposto, avvertendo che, in mancanza di ciò, “proclamerà lo stato di agitazione per la tutela dei diritti dei pazienti e si riserva di adottare drastiche forme di protesta insieme ai cittadini-utenti che fra brevissimo tempo non potranno più, per mancanza dei ricettari del SSN, curarsi gratuitamente come tutti i cittadini Italiani”;
il Prefetto di Reggio Calabria si è pure adoperato per cercare di risolvere tale situazione;
la situazione della sanità della Regione Calabria è monitorata, o almeno dovrebbe esserlo, continuamente dal Commissario ad acta sul piano di rientro del servizio sanitario calabrese, Massimo Scura, pure reso edotto del grave problema,
si chiede di sapere:
come il Ministro in indirizzo intenda provvedere per sanare, nell’immediato, la netta violazione di uno dei diritti cardine sanciti dalla nostra Carta Costituzionale nell’art. 32, in cui si afferma che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”;
come intenda provvedere per assicurare, nel più breve tempo possibile, anche in Calabria, a dispetto dell’inerzia della Regione, la “dematerializzazione” della prescrizione sanitaria, vista anche la presenza di una struttura commissariale che, di fatto, interviene pesantemente nel governo e, presumibilmente lo farà ancora a lungo, del comparto sanitario regionale.

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