CAMPO CALABRO – Sono oramai un numero molto esiguo le strade interpoderali rimaste a Campo Calabro, labile ricordo di un abitato immerso nel verde, nel quale i ritmi di vita erano segnati dai lavori agricoli. Crediamo che, oltre alla loro utilità logistica, per consentire ai proprietari dei fondi agricoli e delle poche abitazioni che si affacciano su di esse di raggiungere i terreni, esse abbiano anche un significato storico e paesaggistico cui l’amministrazione comunale dovrebbe prestare maggiore attenzione. La strada di Castagnarella, stradina lunga circa un chilometro, attraversando campi ed uliveti secolari giunge fino ad un suggestivo terrazzamento che, posto a strapiombo sul Forte Umbertino di Poggio Pignatelli, ha un percorso suggestivo reso di difficile attraversamento nei mesi estivi, e diviene assolutamente impraticabile con le piogge autunnali ed invernali, impedendo agli abitanti dell’unico fabbricato esistente persino di raggiungerlo. I rovi che partendo dai margini della strada ne ostruiscono la carreggiata, già stretta di suo, la terra che scende dai sentieri franosi ricoprendo il vecchio asfalto, le buche che oramai erodono nei pochi punti ove è visibile la pavimentazione, rendono i fondi agricoli circostanti irraggiungibili, consegnandoli ad un prevedibile e triste abbandono. La via Abbadessa poi, che aggira l’abitato da Piazza Crea fino al rione Geraci, ove si congiunge ad un tratto asfaltato, è un singolare esempio di sopravvivenza di un tratturo agricolo in pieno centro del paese, anch’esso dal panorama invidiabile sulle ultime colline digradanti verso villa, ma è completamente ostruita da rovi ed erbacce che ne stanno letteralmente cancellando il tracciato. A nulla sono valse, a loro dire, le richieste dei proprietari dei fondi che costeggiano le stradine, che affermano di avere rappresentato più volte il disagio all’Amministrazione Comunale, e lo stato delle carreggiate non può che confermare queste affermazioni. Anche qua, come nella frazione Musalà del cui stato abbiamo trattato alcuni giorni orsono, si tratta veramente di poco: tagliare le erbacce ed i rovi che costeggiano la strada nei punti dove non hanno già provveduto i proprietari dei fondi agricoli, rimuovere la terra che ricopre in larghi tratti l’asfalto a Castagnarella, riparare le buche esistenti. Ma, al di là delle necessità contingenti, forse sarebbe il caso di cominciare a pensare a questi tracciati come a una risorsa storica, ambientale e paesaggistica da valorizzare ed inquadrare, in un programma di manutenzione ordinario, piuttosto che come fastidiose incombenze alle quali riservare una attenzione residuale.
per l’Amministrazione Ombra
Sandro Repaci
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