VILLA SAN GIOVANNI – Sconcertante e inaccettabile quanto accaduto nelle scorse ore in uno dei gruppi social su Villa San Giovanni, “Sei di Villa San Giovanni se… la storia siamo noi”, gestito totalmente da Domenico Scordio dopo la scomparsa del fondatore Salvatore Polimeni, entrambi impegnati sul fronte segnalazioni di varie problematiche cittadine.
Gravissimo è stato, infatti, il commento di un utente davanti a un articolo sulla ‘ndrangheta villese condiviso dal giovane amministratore del gruppo da un noto giornale calabrese (Il Corriere della Calabria) che si occupa in modo approfondito di criminalità organizzata e cronaca giudiziaria.
Nell’articolo si fa riferimento alle cosche di ‘ndrangheta locali che ormai da decenni finiscono sulle cronache giornalistiche, nomi e cognomi che non hanno di certo bisogno di presentazioni.
La cosa non è andata giù all’utente in questione che ha, appunto, cominciato a infierire contro Scordio con accuse e insulti pesanti. Una reazione assurda che la dice lunga sul grado di inciviltà, maleducazione, prepotenza e violenza che ancora serpeggiano in certi contesti.
Sui social si condivide e si commenta di tutto e di più. È chiaro che le fakenews sono sempre dietro l’angolo, soprattutto oggi che tutti si improvvisano giornalisti solo perché usano Internet, scattano foto, consultano siti istituzionali, scopiazzano dal web. Ci sono fakenews e, per fortuna, notizie vere. Anche queste danno vita a opionini e contestazioni, perché è ovvio che non tutto può piacere a tutti e perché, in effetti, pure il “vero” può essere messo in discussione.
Si dibatte, spesso animatamente ma senza perdere la bussola della civiltà e del rispetto, su questo e su quell’argomento. Quasi sempre è così. Poi, purtroppo, ci sono le eccezioni negative rappresentate da chi non conosce altri metodi se non quelli aggressivi, offensivi e minacciosi. Non si può reagire con certi toni vergognosi di fronte alla libera, democratica e legittima condivisione di un articolo giornalistico che, peraltro, è stato scritto sulla scorta di atti giudiziari, quindi ufficiali.
Alcuni cittadini si sono esposti esprimendo solidarietà a Scordio e consigliandogli di rivolgersi alle autorità competenti, ma tutti gli altri villesi dove sono? Dove sono le associazioni antimafia e tutte le altre che predicano legalità e cultura? È proprio vero, sebbene a volte si pensi il contrario, che i social, spesso e volentieri, sono lo specchio della realtà che ci circonda.
Francesca Meduri
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