Villa, rimpallo di competenze su nuovo terminal al porto. Caronte&Tourist sbotta: «Intervenga il Ministero»

3 Luglio 2024
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«Chiediamo formalmente che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti individui con la massima urgenza di chi è la competenza sul progetto, disponendone l’esame da parte dell’Organo individuato».

Questa la sostanza di una lunga e articolata nota indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria (e per conoscenza all’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto; alle Prefetture di Reggio Calabria e di Messina; alla Regione Sicilia e alla Regione Calabria) con cui Caronte & Tourist accende per l’ennesima volta i riflettori sull’ormai annosa  questione della certificazione antisismica del nuovo terminal sito nel porto di Villa San Giovanni, chiedendo che venga finalmente individuato «l’Organo competente a provvedere» e denunciando «il paradossale corto circuito amministrativo» a causa del quale i passeggeri purtroppo continuano, in assenza di un terminal adeguato, ad attendere la partenza della nave esposti agli eventi atmosferici.

Il 23 ottobre 2023 – si legge nella nota di C&T – la compagnia aveva chiesto all’AdSP dello Stretto l’autorizzazione a realizzare un progetto di adeguamento del terminal per consentire, tramite recinzioni e tornelli, l’accesso degli aventi titolo nel piazzale d’imbarco, nonché per l’installazione di due tensostrutture in acciaio, attrezzate con arredi e punti di connettività, destinate a sala d’attesa passeggeri.

Al fine di avviare i lavori, il 26 gennaio del 2024 C&T ha depositato il progetto con i relativi allegati e ha chiesto al Provveditorato Interregionale per le Opere Marittime per la Calabria e all’AdSP dello Stretto, l’esame ai fini sismici delle tensostrutture

Il 15 febbraio 2024 tuttavia il Provveditorato ha formalmente declinato la propria competenza ritenendo che per l’intervento sia «titolata all’autorizzazione l’AdSP dello Stretto». Nel silenzio di quest’ultima, il diniego è stato impugnato innanzi al TAR Calabria che in sede cautelare ha ordinato all’Organo statale periferico l’esame del progetto.

A seguito di appello cautelare del Provveditorato, il Consiglio di Stato – ritenuto che le due tensostrutture in acciaio «non appaiono presentare un carattere stricto sensu infrastrutturale» – ha ritenuto che l’adozione del nulla osta ai fini sismici rientri nella competenza dell’AdSP e non già in quella del Provveditorato alle opere pubbliche.

 

In data 26 maggio 2024 Caronte & Tourist, richiamando la pronuncia del Consiglio di Stato, considerata la rilevanza sociale dell’opera e il notevole lasso di tempo trascorso, ha dunque sollecitato all’AdSP dello Stretto il rilascio del nulla osta sismico sul progetto, così da consentire l’avvio dei lavori.

Ma questa, con atto del 17 giugno 2024, ha formalmente declinato la propria competenza a provvedere ritenendo che «la Legge n. 84 del 28 febbraio 1994 assegna alle Autorità di Sistema Portuale compiti e funzioni, tra le quali non emerge quella richiesta con la nota che si riscontra” e che “questa Autorità di Sistema Portuale ha già rilasciato l’unico atto abilitativo di competenza ex art. 24 del regolamento del Codice della Navigazione».

Caronte & Tourist, nel ricordare che già nel 2020 ha dovuto affrontare un’analoga controversia concernente la competenza a provvedere al rilascio di autorizzazione sismica per lavori di adeguamento degli scivoli di ormeggio all’interno del porto di Villa San Giovanni (in quel caso risolta, sempre in sede giurisdizionale, con la declaratoria in capo al Provveditorato della competenza per le opere infrastrutturali) denuncia adesso, a fronte del contrapposto scarico di competenze tra AdSP dello Stretto e Provveditorato, la fase di stallo in cui si ritrova la procedura che, se non tempestivamente risolta, comporterà ulteriori evitabili disagi ai passeggeri in attesa di imbarco a Villa San Giovanni, costretti ad attendere senza alcun riparo dagli eventi atmosferici.

Tutto ciò valutato, «con riferimento alla legge 241/1990, in ossequio al divieto di aggravamento dell’istruttoria ed in ottemperanza al principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione» Caronte & Tourist chiede adesso al Ministero un intervento che si spera chiarificatore e risolutivo.

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