«“La opera più grande al mondo, seconda per importanza solo all’andata sulla luna”, rischia di diventare un giallo alla Agatha Christie e mette alla berlina l’intero impianto dell’opera cui è stata impressa un’aurea di rigore scientifico che stava già zoppicando dopo le osservazioni e che adesso rischia di finire azzoppata»: lo scrive in un comunicato il Codacons provinciale di Reggio Calabria, con la sua responsabile avvocato Antonia Condemi.
«Dopo la nota di Codacons, inviata al Prefetto di Reggio Calabria ed all’A.D. della società del Ponte, nonostante l’immediata pubblicazione del link ai documenti e i chiarimenti, peraltro per nulla esaustivi sul punto, forniti dal dott. Pietro CIUCCI, il susseguirsi di dichiarazioni tra loro equivoche e contraddittorie, impone l’assunzione di iniziative più serie e rigorose. Il dott. CIUCCI, infatti, nella nota inviata al Codacons di Reggio Calabria glissa completamente sulla questione principe e non dà alcuna indicazione circa il presunto link che il sindaco di Villa San Giovanni asserisce di avere ricevuto da Stretto di Messina SpA, con la raccomandazione di non divulgazione dei “dati sensibili” contenuti nei dati trasferiti. Ancora – secondo le dichiarazioni del Sindaco – il collegamento condiviso il giorno 14 marzo non sarebbe quello inviato al Comune Villese, facendo aumentare le ulteriori domande intorno a questa vicenda kafkiana che vorrebbe dati segreti e riservati in possesso del comune Villese, in barba al Decreto Trasparenza e soprattutto a detrimento delle attività preliminari di un’opera che – se fosse vera tutta la questione – dovrebbe ripartire da zero, riavviando i tempi e modi di comunicazione e notificazione».
«La richiesta di chiarimenti che è già stata inviata ieri all’Amministratore Unico della società di Stretto di Messina SpA e per conoscenza al Prefetto di Reggio Calabria – prosegue il comunicato – precede tre nuove segnalazioni che sullo stesso tema il Codacons invierà nelle prossime ore all’Autorità Nazionale Anticorruzione, al Garante della Protezione dei Dati Personali e alla Commissione Nazionale per l’Accesso ai documenti amministrativi. Il contorto e oscuro delinearsi di una vicenda che interessa direttamente l’intera popolazione villese non può essere caratterizzato da incertezza e al di là delle osservazioni sull’opera in sé, c’è la necessità che tutto il percorso sia caratterizzato da assoluta trasparenza e rispetto per le regole».
«La Società del Ponte – conclude il Codacon – ha l’obbligo, morale prima che giuridico e non solo perché si tratta di una società in controllo pubblico, di fornire ogni chiarimento sulla vicenda e, ove il caso, di riattivare tutte le procedure, così come di fornire tutta la documentazione già trasmessa all’Ente locale ovvero di indicare quale sia la base giuridica in forza della quale ha secretato taluni atti. Noi sappiamo benissimo cosa significhi “dati sensibili” e dovrebbe saperlo anche chi ne ha evocato l’oscuro richiamo ed ha posto un accesso condizionato a tali dati che, oltretutto, nessuno conosce, impedendo a ciascuno di poter richiamare il diritto alla difesa dei propri interessi, in ogni stato e grado, così come riconosciuto dalla Costituzione. Se ciò non dovesse essere, adiremo anche le Istituzioni Europee per far valere il diritto dei cittadini!».
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