Ponte, Pd Villa: «Sindaco pretenda la documentazione»

3 Marzo 2024
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«Qualcuno potrebbe tirare un sospiro di sollievo per i ritardi della Società Stretto di Messina, per i cantieri “rimandati” del Ponte ma in realtà c’e’ poco da stare sereni. Nel tentativo di rassicurare Salvini, infatti, la dirigenza della Società committente cerca di “abbreviare” la tempistica ormai saltata, confondendo ad arte gli interventi preliminari per le c.d. “interferenze” (ciò che serve alla Città di Villa per tentare di non soccombere del tutto sotto i cantieri del Ponte … nuova viabilità et similia) e la vera “prima pietra”. In questo modo procedendo, parlando linguaggi differenti, partendo da diversi presupposti, dopo l’incontro, senza tema di smentita reciproca, Ciucci cincischia di apertura dei cantieri probabile per l’estate 2024 mentre la sindaca Caminiti proietta la “prima pietra” in un futuro ancora lontano». Così Enzo Musolino, segretario Pd Villa San Giovanni, sulle ultime notizie in merito al Ponte sullo Stretto.

Prosegue Musolono: «Non c’e’ da restare stupiti, e’ l’essenza di questa “Grande Opera” ad esigere il sacrificio della verità per il trionfo della retorica: non e’ una vera opera infrastrutturale, e’ pura ideologia politica! E’ un “incubo” concretissimo – di quelli che lasciano graffi e lividi – imbastito ad arte per la campagna elettorale del ministro della Lega Nord, del Capitano Salvini che con un partito ormai ai minimi termini al Sud – e con la testa al Nord – ha trovato nella Società “rediviva” guidata da Ciucci uno strumento fondamentale di propaganda. Nello scatafascio senza grandezze che ci circonda una cosa va comunque sottolineata con forza; ed e’ un “fatto” che ancora ci dà speranza perché sostanzia l’opposizione al progetto Ponte: per il PD, a nome del PD, per fortuna, si sono esposti tutti i livelli di Partito che hanno avuto una sola parola da spendere : NO!
E questo “no” deciso e decisivo, va ricordato, non e’ stato scontato; e’ frutto anche del lavoro di base realizzato a Villa, delle tante iniziative informative poste in essere, del coinvolgimento corale dei compagni messinesi, dell’interlocuzione proficua da subito realizzata con la segretaria Schlein la cui mozione congressuale, va ricordato, e’ stata votata in maggioranza, a Villa, sia dagli iscritti che dal popolo delle primarie.
Nel clima anestetizzato organizzato dai “padroni del vapore” che hanno “colonizzato” lo Stretto, sono banditi gli appelli alla città, negato il dibattito pubblico.
Al più, sempre per tornare alla retorica, si concede ai territori di gestire le fasi strumentali, si promette di espropriare ma con delicatezza, si annunciano protocolli di intesa, tra i comuni e la Società Stretto di Messina, che dovrebbero disciplinare senza contenziosi gli atti ablativi, senza concedere però – già ora, come previsto dalla Legge – gli indennizzi per i vincoli di esproprio reiterati, senza precisare che per la magistratura questi protocolli “politici” non valgono nulla. E sul progetto “definitivo”? Bene, in questo campo siamo alla commedia dell’arte: i dirigenti della Stretto di Messina che fanno la spola tra Villa e Messina non hanno ancora fatto vedere ai sindaci l’aggiornamento al progetto ! Non e’ stato materialmente prodotto. Parlano di espropri, di cantieri, di mirabolanti ricadute lavoristiche, ma non hanno fatto leggere ai sindaci gli atti di “aggiornamento” al vecchio progetto di Berlusconi e di Lunardi. A Roma gli ha fatto vedere solo “slide” e in questi giorni hanno concesso l’accesso ad un “link” … temporaneamente fuori uso per “ragioni tecniche”».

E infine Musolino rilancia le richieste all’amministrazione villese: «Alla sindaca Caminiti abbiamo chiesto cose precise, proprio per superare lo stallo di queste mancate produzioni documentali: le abbiamo chiesto di affrettarsi nell’ investire della questione “tecnici”, “esperti”, ed anche giuristi, così come e’ stato deciso in Giunta e in Consiglio Comunale, per essere pronti a respingere, in “conferenza dei servizi”, l’assalto politico e scarsamente scientifico dei fautori del SI per partito preso. E le abbiamo chiesto, ancora, di pretendere e di produrre pubblicamente, di rendere disponibili ai partiti, ai movimenti, alle associazioni, ai sindacati, ai cittadini, tutte le carte sul Ponte, tutti gli atti di “Stretto di Messina”, dell’appaltatore Webuild, del ministro Salvini! Noi siamo la “Città sotto Ponte”, noi subiremo tutto; il territorio devastato sarà il nostro, sarà Villa San Giovanni.
Altro che accordo “sartoriale” sugli espropri, altro che protocollo di intesa!
E dobbiamo stare sempre più attenti alle parole.
Con la disponibile terzietà istituzionale – a fronte delle evidenti forzature autoritarie poste in essere con questa accelerazione leghista sul Ponte – rischiamo declinare in peggio la narrazione ottimistica “noi gestiamo gli effetti dell’opera”.
E’ impossibile gestire gli effetti devastanti di un’opera inutile che incide su areee fortemente urbanizzate, a meno di evacuare la popolazione residente vittima di un surplus di inquinamento da cantiere infinito, da enorme incompiuta .
Vedrete che se non si cambia passo, se si continua così lungo questo crinale retorico sollecitato dalle finte “concessioni” di Stretto di Messina, i sindaci coinvolti avranno difficoltà ad esprimersi chiaramente in conferenza di servizi (l’unico luogo formale in cui per una sola volta, quella decisiva, la Città potrà dire SI SI, NO NO) spalancando così le porte non al futuro e al progresso dello Stretto ma al progetto politico Salvini.
E’ questo ciò che vogliamo, quello che meritiamo?»

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