di FRANCESCA MEDURI
«“Lo stretto che include”, progetto presentato dal Comune di Villa San Giovanni, ha ottenuto il finanziamento di Città metropolitana, come appreso: è il progetto comunemente detto ‘spiagge accessibili’ per il quale ci eravamo impegnati già nel 2022 ma non avevamo potuto partecipare perché impossibilitati a sostenere il cofinanziamento in quanto ente in dissesto». Lo annunciano sindaco, giunta e gruppo consiliare “Città in Movimento”.
Una «bella notizia, non tanto – spiega la coalizione di govenrno – per il quantum del finanziamento (che sempre serve in una Città che esce da una grave crisi economica e deve essere oculata nelle sue spese), ma soprattutto per l’attenzione che stiamo dando al mondo delle persone con disabilità».
«“Lo Stretto che include” – si legge ancora nel comunicato dell’amministrazione comunale – è stato ammesso dalla Commissione di valutazione delle domande relative all’”Avviso Pubblico n°511 Anno 2023 rivolto ai Comuni del comprensorio metropolitano per la selezione di progetti di utilità sociale da realizzare sul territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria”, ammesso all’assegnazione della quota di compartecipazione a carico della Città Metropolitana di Reggio Calabria per un importo pari 10.000 euro».
«Il diritto al tempo libero, all’attività all’aperto deve essere garantito e, pertanto, il Comune ha partecipato al bando proprio per dare l’opportunità a tutti nessuno escluso di poter usufruire delle spiagge che, divenendo accessibili a tutti, contribuiscono a migliorare la qualità della vita di ogni cittadino».
«L’obiettivo del progetto è rendere le spiagge aperte ed accessibili con interazione tra pubblico, privato ed associazionismo, per l’inclusione sociale, per l’abbattimento delle barriere, le difficoltà d’accesso ai servizi, facilitando il movimento in spiaggia e in acqua delle persone con disabilità. Questo vuol dire che saranno realizzate aree inclusive con spiagge accessibili ai portatori di disabilità attraverso l’installazione di soluzioni tecnologicamente adeguate e che sarà favorita la fruizione delle spiagge ai portatori di disabilità, con personale dedicato e profili professionali individuati rispetto al ruolo da svolgere nel progetto».
L’amministrazione «intende fornire ai disabili minori e adulti e alle loro famiglie: inclusività, diritto al gioco, diritto alla socializzazione, diritto alla partecipazione alle attività di tempo libero, maggiore mobilità e maggiori opportunità partecipative, sviluppo delle competenze relazionali e comportamentali a tutti i cittadini con l’educazione all’inclusività per tutta la cittadinanza».
«Nelle due aree individuate e messe in sicurezza, gli spazi saranno resi idonei a includere gli ausili per il potenziamento dei servizi presso le spiagge libere, mediante la costituzione di un parco sedie e rampe comunali, a disposizione dei fruitori. Inoltre l’Ente provvederà a garantire la presenza costante del personale addetto e provvederà a contribuire a garantire la messa in sicurezza delle aree preposte all’accoglienza delle persone disabili».
«Siamo solo all’inizio di un lungo percorso di civiltà e chiediamo a ciascuno di fare la propria parte, con rispetto degli altri e condivisione di politiche sempre più inclusive», concludono gli amministratori e consiglieri di maggioranza. Fin qui il comunicato della maggioranza.
Adesso, però, vale la pena di fare anche qualche considerazione su quanto annunciato da sindaca e squadra. Per prima cosa, secondo quanto emerge dalle loro dichiarazioni, sembra che il Comune di Villa San Giovanni sia uscito dal dissesto finanziario («ci eravamo impegnati già nel 2022 ma non avevamo potuto partecipare perché impossibilitati a sostenere il cofinanziamento in quanto ente in dissesto»). Cosa significano queste affermazioni? Che nel 2022 il Comune era in dissesto e oggi no? Risulta tutt’altro, e cioè che il Comune è ancora in dissesto e che questo dura almeno 5 anni dall’ipotesi del bilancio stabilmente riequilibrato. Un altro modo (dopo il comunicato sull’arena comunale) per giustificare la (legittima) riscossione delle indennità nonostante il diverso impegno assunto in campagna elettorale? Come dire «abbiamo approvato il bilancio riequilibrato e siamo usciti dalla crisi, quindi da agosto 2023 ci prendiamo le nostre indennità perchè vediamo la luce in fondo al tunnel»), mentre in realtà i patti erano altri e mentre la crisi non è per nulla finita. A proposito del passaggio «una città che esce da una grave crisi economica», infatti, non risulta che sia così: Villa non è uscita dalla crisi e a dimostrarlo è pure una affermazione della sindaca risalente a poco più di un mese fa («Una sofferenza questa situazione di difficoltà economica»). Da un mese a questa parte, non risulta che il Comune abbia risolto i suoi problemi finanziari.
E ancora: nel comunicato si parla di cofinanziamento del Comune e di finanziamento della della Città metropolitana. A quanto ammontano, precisamente, l’uno e l’altro? Quei 10 mila euro (quindi viene indicato solo un importo) a carico di chi sono? Non sembra chiarissimo visto che, appunto, sin dall’inizio del comunicato si parla di finanziamento e cofinanziamento. Perchè non essere un po’ più trasparenti e semplici nella comunicazione, senza dare per scontato che tutti capiscano? Io non ho capito bene il discorso sui fondi, e pazienza se passerò per analfabeta funzionale. E al di là di questo, resta il punto interrogativo sul dissesto: l’amministrazione comunale può far passare il messaggio che il default dell’Ente sia risolto mentre invece non è così? Quello che fino a meno di due mesi fa era il primo problema dell’Ente, quasi quasi sembra non esserlo più da quando è scoppiato il caso indennità. Almeno a leggere i due ultimi comunicati dell’amministrazione, risposte indirette con tanto di ricercate sottolineature sull’argomento. Sembra un continuo giustificarsi, ovviamente a proprio favore, per mettere a tacere le polemiche sulle indennità. Ma l’effetto è tutto l’opposto. Non sarebbe più corretto rivolgersi ai cittadini e dire loro, in modo schietto e senza tanti giochi di parole, «non abbiamo aspettato la fine del dissesto ma abbiamo deciso di incassare le nostre indennità dopo l’approvazione del bilancio riequilibrato»? La gente apprezzerebbe di più, soprattutto se l’amministrazione spiegasse anche il perchè del “cambio di programma”. E invece sempre a giocare con la comunicazione, a volte sembra quasi che si facciano i comunicati non tanto per comunicare qualcosa di importante alla città ma per rispondere indirettamente a chi ha contestato, criticato, interrogato. Ebbene, questa non è trasparenza nè correttezza. Non è comunicazione istituzionale degna di un ente locale, a maggior ragione di una città che è al centro del mondo per la questione Ponte sullo Stretto. La replica (politica e non) all’avversario deve essere diretta e non va mischiata con il resto, perché c’è il rischio concreto che un argomento di interesse (che sia l’arena comunale o le spiagge accessibili o altro) per la comunità passi come un pretesto per dire altro. E così è stato. Con la comunicazione non si gioca, quindi col giornalismo nemmeno. Al netto di possibili errori che tutti possiamo commettere, l’onestà intellettuale deve essere la stella polare di ogni scritto che si rispetti: che sia dell’amministrazione comunale, di un addetto stampa, della minoranza, di un giornalista o di chiunque altro. Villa merita rispetto e verità da parte di coloro che se ne occupano. Io, nel mio piccolo e quando mi è possibile, provo a fare la mia parte. Dando voce all’amministrazione, com’è giusto. Ma anche facendomi delle domande, quando qualcosa non mi quadra. Come ho sempre fatto anche in passato. E pazienza se questa cosa mi costa qualche “boicottaggio” o critica social e non solo: da spirito libero, esattamente come i miei gatti, vado avanti per la mia strada, col portafogli quasi sempre vuoto ma col cuore sempre pieno di dignità.
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