VILLA SAN GIOVANNI – A che punto è il progetto di sterilizzazione e castrazione dei gatti “villesi” promosso dall’amministrazione comunale sulla scorta delle leggi in materia di randagismo? A distanza di oltre un anno dall’avvio dell’iter burocratico, consistito nella pubblicazione di un avviso finalizzato al censimento delle colonie sparse sul territorio comunale, è certo che ancora nessun felino è stato catturato per essere sottoposto a intervento chirurgico. Tempi troppo lunghi? Probabile.
Ma a che cosa è dovuto questo stallo e, dunque, che cosa si aspetta per cominciare a prevenire concretamente il fenomeno del randagismo, a tutela dei gatti e per una corretta convivenza tra uomo e animale al fine di tutelare la salute pubblica, il benessere animale e l’ambiente? A rispondere è l’assessora alla Sanità pubblica e veterinaria e al Benessere e diritti degli animali, Maria Grazia Melito, che da medico veterinario conosce bene l’argomento: «Stiamo aspettando un passaggio tecnico per avviare i lavori della sala operatoria, nel frattempo le colonie registrate erano in attesa del riconoscimento ufficiale anche da parte dell’Asp. Stiamo accelerando per partire al più presto col progetto». Nello specifico, il Comune attende dall’Asp «il parere per confermare – spiega inoltre Melito – l’esatta location della sala operatoria, che sarà fissa».
Basteranno, queste rassicurazioni, a tranquillizzare gattari e volontari vari che quotidianamente si occupano dei mici vaganti per le strade e i vicoli di Villa? La situazione è quella che è, tra nascite incontrollate e terribili mattanze causate da allontanamenti, avvelenamenti, incidenti. Maltrattare i gatti che vivono in libertà è vietato per legge, ma quanti non li sopportano continuano a sentirsi liberi di poterlo fare perché, tanto, nella maggior parte dei casi nessuno interviene contro tali atrocità. Una situazione allarmante che riguarda in primis le tante colonie non ufficiali esistenti sul territorio comunale, e in parte anche le nove colonie riconosciute formalmente con delibera di giunta del 14 giugno 2023 (su richiesta dei rispettivi responsabili in risposta all’avviso del Comune).
Ecco perché ci sono molte aspettative sull’impegno assunto dall’amministrazione comunale, che ovviamente ha agito e agirà in collaborazione con l’Azienda sanitaria provinciale. Recita, infatti, l’articolo 2 della legge 281/1991: «I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente e riammessi nel loro gruppo».
Due i passaggi principali fin qui effettuati dal Comune: l’istituzione e il riconoscimento di nove colonie feline e l’acquisto, previa interlocuzione con il direttore del Dipartimento di prevenzione e con i direttori dei servizi veterinari dell’Asp di Reggio Calabria, delle attrezzature «necessarie ad adibire presso un proprio locale una sala operatoria veterinaria che consenta appunto ai servizi veterinari dell’Asp di espletare la propria funzione di controllo delle nascite al fine della lotta al randagismo, contribuendo fattivamente alla garanzia di un Livello essenziale di assistenza».
Un punto interrogativo, quello sul sito della sala operatoria, da sciogliere al più presto per far decollare il progetto.
(Francesca Meduri – Il Quotidiano del Sud 6 febbraio 2024)
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