Il Pd villese, con una nota del segretario Enzo Musolino dal titolo “La razza padrona al Governo”, riprende il discorso sul Ponte sullo Stretto:
«Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) è finalizzato al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese, serve per colmare le diseguaglianze tra Nord e Sud.
Anche da questo Fondo, insieme alle risorse Comunitarie, passa il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Senza queste risorse di riequilibrio il gap tra le diverse aree del Paese è destinato ad aumentare, soprattutto in una temperie come questa nella quale le Regioni ricche, a trazione leghista, stanno tentando la strada del regionalismo differenziato per giungere ad una vera e propria “secessione dei ricchi”.
Ed oggi si scopre, nella nuova bozza della Legge di Bilancio, che proprio i soldi del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione destinati alla Calabria e alla Sicilia vengono scippati, sottratti alla loro destinazione naturale per diminuire gli oneri di Stato finalizzati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto voluto con gran forza dal Ministro leghista Salvini.
Insomma, con una mano tramano per strutturare per sempre la distanza tra i livelli di prestazioni socio sanitarie goduti dai cittadini del Nord e quelli deficitari del Sud e della Calabria – attraverso la sottrazione di risorse statali che si accompagna all’autonomia speciale che Lombardia e Veneto stanno per ottenere – e, con l’altra mano, ci condannano al Ponte, ci lasciano quest’ incubo, vincolano i fondi che servirebbero a spianare differenze e ignobili disparità per i cantieri del Ponte funzionale agli interessi della Lega Nord, delle imprese settentrionali.
La “razza padrona” che questa Destra al Governo cerca di simulare dietro le rassicurazioni bonarie della Presidente Meloni, auto rappresentata come figlia del popolo, mostra oggi il suo vero volto.
La nuova “prima pietra” di questa Opera certificherà la nostra condanna – quello dello Stretto, della Calabria, del Sud – alla minorità, alla subordinazione.
Oggi la Legge di Bilancio italiana conferma ancora una volta una verità comoda per i leghisti e per i conservatori dello status quo: siamo cittadini di serie B, non siamo degni di fondi perequativi e di giustizia sociale, ci deve bastare il “Ponte”.
Non il lavoro dignitoso, non le infrastrutture necessarie, non le autostrade, non la linea ferrata elettrificata, non gli Ospedali conformi, non la Sanità d’eccellenza, non le Città servite da reti idriche senza perdite, non il decoro, nè gli asili nido o la mobilità pubblica locale… solo il Ponte, e con i nostri soldi!
Noi Democratici dello Stretto continuiamo a chiederlo: c’è ancora spazio per terzietà e attendismo? Dobbiamo ancora sperimentare qualche altra riunione – da uditori – nei salotti della Stretto di Messina Spa o al Ministero di Salvini?
Non è ora di dire basta? Il commissariamento sostanziale che, negli ultimi mesi, ha coinvolto le Città di Villa e di Messina, con queste ultime mosse del Governo Meloni, coinvolge tutto il Sud, le carte sono ormai sul tavolo e sono chiare.
Far finta di niente, anestetizzare le comunità, continuare con la pantomima del “Ni”, è una strategia perdente e questi sono i frutti.
Noi Democratici non ci stiamo. La nostra battaglia – di civilità, di buon senso e non violenta – è appena cominciata! No al Ponte!».
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