VILLA SAN GIOVANNI – “Concessioni” scadute per gli abusivi del litorale. Approfittando dell’imminente ripresa dei lavori di riqualificazione del lungomare, l’Amministrazione comunale dà un gentile benservito ai tanti che da anni occupano sine titulo l’arenile con barche e attrezzi vari.
Dal settore Patrimonio, Suap e Pianificazione territoriale ecco, infatti, un’ordinanza di sgombero per occupazione abusiva di area demaniale marittima, riferita alla spiaggia e allo specchio acqueo tra la Piazza delle Repubbliche Marinare e la Darsena di Pezzo.
Il provvedimento è contro ignoti, affinché sgomberino immediatamente, comunque entro e non oltre 10 giorni dalla pubblicazione dello stesso (quindi dal 9 novembre), le sei particelle demaniali invase da vecchi natanti, carrelli, verricelli elettrici e non, gavitelli e qualsiasi altra attrezzatura destinata ad alaggio e varo di imbarcazioni per pesca e nautica da diporto. L’ordinanza riguarda anche imbarcazioni «abbandonate da anni, non di proprietà dei residenti e comunque che oggettivamente costituiscano relitti pericolosi per la pubblica incolumità».
Il Comune motiva il provvedimento con l’assenza di titolo autorizzativo, l’intralcio per la pubblica balneazione e il pericolo per la pubblica incolumità, senza ovviamente nascondere che la ragione impellente risiede nel prossimo avvio del restyling della via marina. I luoghi oggetto dell’occupazione demaniale abusiva ricadono infatti all’interno dell’area di intervento dei lavori del lungomare Cenide e Fata Morgana, interventi inclusi per i quali è già avvenuta l’aggiudicazione ed è già stato avviato il procedimento di consegna delle aree demaniali ai sensi del Codice della navigazione.
Urge pertanto sgomberare le aree in questione, per consentire all’impresa aggiudicatrice di lavorare senza problemi nel rispetto del cronoprogramma previsto dal finanziamento pubblico. Se gli abusivi non dovessero rispondere all’ordine del Comune, sarà quest’ultimo a provvedere alla rimozione, al trasporto, alla custodia ed eventualmente, se i legittimi proprietari non dovessero richiederne la restituzione entro quindici giorni, allo smaltimento o alla vendita di attrezzature e imbarcazioni.
Comune che in ogni caso avverte gli ignoti destinatari dell’ingiunzione, quei possessori e quei responsabili originari degli abusi che appunto per ora non è stato possibile individuare: «I trasgressori dell’ordinanza risponderanno ai sensi dell’articolo 1161, comma 2 del Codice della navigazione per quanto riguarda occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo». (Francesca Meduri – Il Quotidiano del Sud 12 novembre 2023)
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