VILLA SAN GIOVANNI – Fa discutere e non poco l’avviso (scaricalo qui Prot_Par 0023416 del 21-08-2023 – Documento Comunicazione LL.PP.) pubblicato ieri sul sito istituzionale del Comune di Villa San Giovanni a firma del responsabile del settore lavori pubblici, qualità urbana e ambientale, Salvatore Foti. Più che una comunicazione di servizio istituzionale diretta a ricordare ai cittadini i contatti ufficiali dell’ufficio tecnico per far presenti segnalazioni e problemi, l’atto in questione sembra infatti un vero e proprio monito, rimprovero nei confronti dei cittadini che postano segnalazioni, lamentele e critiche sui social, come peraltro fanno i cittadini di tutti i comuni d’Italia e del mondo. Tra le altre cose si legge che «i luoghi preposti alle discussioni di argomenti e all’argomentazione di tutto quanto relativo alle necessità del territorio, rimangono sempre gli uffici comunali, nei quali si garantisce l’ingresso e l’accoglienza in ambienti all’uopo predisposti e attrezzati». Ma perché? Per caso è vietato discutere dei problemi villesi fuori dai palazzi municipali? E poi, fermo restando che il responsabile di un settore comunale non può stare dietro h24 ai messaggi postati sui social, perché disconoscere Facebook&Co come canali per prendere in considerazione la voce della comunità? È chiaro che qualcosa sfuggirebbe, ma questo succede anche quando il cittadino va a segnalare di persona al Comune o manda email, pec e messaggi, tra lunghe attese e risposte che non arrivano mai. E ancora, considerando che pure l’amministrazione comunale del sindaco Giusy Caminiti comunica attraverso una pagina Facebook, con l’avviso di ieri l’architetto Foti rinnega e disconosce anche i vari avvisi e comunicati in materia di lavori pubblici, qualità urbana e ambientale postati dall’amministrazione stessa? E, a questo punto, nemmeno i cittadini dovrebbero prendere in considerazione tali avvisi e comunicati?
Al di là di tutto, però, sono i modi, i toni utilizzati ad apparire fuori luogo, quando sarebbe stato sufficiente fare una comunicazione semplice e senza commenti di sorta. La chiara impressione che offre l’avviso è quella di un responsabile di settore palesemente infastidito e che si lascia andare un po’ troppo ad analisi – per certi versi politiche, da chi politico in questo caso non è – che non gli competono nel momento in cui va a siglare un avviso di “pubblica utilità”. Ma l’architetto Foti ha dato il meglio di sé, si fa per dire ovviamente, nella chiusa dell’avviso: «Si confida nella comprensione e nella collaborazione di tutti e/o comunque di quanti vogliono spendersi per migliorare quotidianamente e costantemente la Città di Villa San Giovanni, evitando polemiche sterili, intellettualmente e culturalmente vuote». E lui – seppur dall’alto del ruolo che riveste – chi è per giudicare, decretare se e quando le polemiche – ammesso che si tratti solo di polemiche – siano sterili, intellettualmente e culturalmente vuote? E sa, l’architetto Foti, che un cittadino è libero anche di fare polemica, chiaramente assumendosi la responsabilità di ciò che riporta? E lo sa che, spesso e volentieri, chi fa polemica c’azzecca e si rivela utile se non provvidenziale? Poi è ovvio che ci sono dei limiti legati alla buona educazione e al rispetto verso gli altri che ogni persona civile e perbene non dovrebbe mai oltrepassare, ma non è una comunicazione pubblica di sportello la “sede” deputata a frenare gli animi inferociti – a volte giustamente, altre magari un po’ meno – dei cittadini.
Insomma, la comunicazione dell’architetto Foti sembra un’autentica caduta di stile, proprio a causa di passaggi che mal si addicono all’importante funzione che ricopre all’interno della casa comunale.
Il tutto con l’avallo dell’amministrazione Caminiti, che dopo la pubblicazione dell’avviso sul sito istituzionale e le prime contestazioni social ha pensato “bene” di divulgare un comunicato stampa sull’iniziativa del professionista dell’ufficio tecnico. Ecco cosa hanno scritto il sindaco, la giunta e il gruppo consiliare “Città in Movimento”: «Uno degli obiettivi principali di quest’amministrazione comunale è, senza dubbio, la riorganizzazione degli uffici per offrire servizi sempre più efficienti alla collettività. Abbiamo ereditato una situazione difficile, con poco personale e scarsa organizzazione dei settori che spesso finisce per rallentare le risposte all’utenza. Proprio in quest’ottica abbiamo iniziato da tempo ad attuare diversi correttivi e stiamo lavorando per efficientare anche con l’ausilio delle nuove tecnologie i diversi vari settori. Uno dei settori cui la cittadinanza si rivolge con più frequenza è senz’altro quello tecnico: sono tantissime le segnalazioni e le richieste di intervento che quotidianamente pervengono all’ufficio. Per migliorare il rapporto con l’utenza il responsabile del settore lavori pubblici e qualità ambientale Arch. Salvatore Foti ha emanato un avviso dove esplicita in maniera chiara le varie modalità per interagire con il settore (mail, pec, numeri utili), mettendo a disposizione anche il proprio numero personale a quanti hanno bisogno di comunicare per segnalare criticità o disfunzioni. Sarà disponibile a breve un app che possa essere strumento efficace per entrare in relazione con il settore e segnalare in tempo reale guasti o problemi che si verificano sul territorio comunale. Siamo coscienti che il lavoro da fare è ancora tanto, ma lo facciamo con spirito di servizio per la comunità, quella stessa che 14 mesi ci ha dato fiducia e ogni giorno continua ad incitarci e sostenerci per realizzare, tutti insieme, un vero cambiamento per la nostra città».
Tutti insieme, certo. Purché «si evitino polemiche sterili, intellettualmente e culturalmente vuote». Per farla breve, dall’avviso incriminato sembrerebbe emergere il tentativo di mettere il bavaglio a chi, ripetutamente, segnala, critica ed esprime liberamente la propria opinione. Uno scivolone a cui si potrebbe rimediare solo con la revoca e quindi con la correzione dell’avviso. Grosso modo come chiede il Pd locale:«Il ruolo tecnico e quello politico. A chi spetta consolidare i rapporti tra tessuto cittadino e macchina amministrativa? A chi spetta individuare i luoghi pubblici per discutere con i cittadini di problematiche e emergenze? A chi spetta interloquire fattivamente con coloro che vogliono spendersi – anche avanzando critiche – per migliorare Villa ? A chi spetta legittimare o meno – attraverso l’uso consono e appropriato – i social media? A chi spetta censurare la libertà di parola? A chi spetta valutare la vacuità culturale o la sterilità delle segnalazioni degli utenti? Questo comunicato è un errore, nei contenuti e nella forma. Va ritirato». (Francesca Meduri)
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