CAMPO CALABRO – «Non v’è dubbio che il tempo tra il sofferto rinvio dell’Assemblea ANCI del 10 febbraio e la prossima data di convocazione non possa essere speso dai sindaci e dalla politica in una estenuante conta fra sostenitori del candidato del centro destra e quello del centro sinistra, semprechè tali si appalesino». È quanto sostiene in una nota il primo cittadino di Campo Calabro, Sandro Repaci.
«Abbiamo purtroppo già visto – prosegue il sindaco – a cosa ha portato questa contrapposizione, organizzata fomentata e sostenuta dai partiti e da pezzi interessati, credo esclusivamente a collezionare un’altra posizione, di istituzioni sovracomunali.
A nessuno credo debba essere chiesto di rinunciare ad appartenenze politiche e a storie personali di militanza, ma non è possibile (e i fatti del 10 febbraio lo hanno dimostrato) che sulla base di militanze ed appartenenze possano essere individuati gli organismi di rappresentanza di ANCI Calabria.
Abbiamo necessità di soluzioni condivise il più ampiamente possibile, soprattutto dopo questi quattro anni che chi ha vissuto le dinamiche associative non potrà che riconoscere difficili, faticosi e contraddittori».
«Nessuno può pensare – avverte infine Sandro Repaci – ad una soluzione di forza o ad un blitz per definire gli assetti di una associazione che sin dalla sua nascita e persino nei momenti di più feroce contrapposizione è riuscita a salvaguardare in Italia la necessaria ed indispensabile unità delle istituzioni comunali rappresentandone gli interessi nei confronti del potere esecutivo, potere legislativo, regioni.
Poiché Anci rappresenta non i sindaci, che passano, bensì i Comuni, che restano.
Certo di interpretare il pensiero ed il desiderio di tanti amministratori comunali calabresi non si tratta di fare passi indietro. Sono i sindaci che hanno l’obbligo di fare un passo in avanti».
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