Emergenza randagismo a Villa, Idone incalza l’assessora Melito: «Doveroso cercare soluzioni»

30 Ottobre 2022
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VILLA SAN GIOVANNI – «In qualità di ex candidata alle ultime elezioni comunali di Villa San Giovanni, con il favore di 216 concittadini, che mi hanno accordato la loro fiducia, mi preme portare all’attenzione di chi invece è seduto a palazzo San Giovanni, una problematica che attanaglia la città e tutti i volontari, che sono allo stremo economico e fisico, e che mi stanno chiedendo, di intercedere per trovare le giuste soluzioni, circa la sterilizzazione e la tutela dei randagini, che costantemente rischiano di essere uccisi e di morire di stenti, avvelenati e maltrattati, nell’indifferenza delle istituzioni». Così Maria Idone, esponente di Fratelli d’Italia e responsabile del Comitato del commercio villese. 

«In città – spiega Idone – non esiste un gattile o un canile che possa tutelarli, un soggetto atto a trovare soluzioni, specialmente quando vengono trovati feriti o abbandonati, ma solo uno scarico di responsabilità.
Ho sempre detto che amministrare non è facile, ma tentare almeno soluzioni, è doveroso da parte di chi si è presa la responsabilità di governare.
In una delle uscite pubbliche, durante la campagna elettorale, la sindaca Giusy Caminiti presentava la dottoressa Melito così: Mariagrazia Melito medico veterinario, ha una clinica a Villa San Giovanni ed è dirigente dell’ Asp , lei sa come la salute ambientale si tutela con la Cura dello spazio non soltanto per gli uomini ma anche per gli animali e l’ambiente…
La dottoressa Melito affermava che il suo modello sanitario è:
Il One Health, basato sull’integrazione di discipline diverse, antica ma al contempo attuale. 
Si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente.
Ancora affermava, che serve una corretta gestione degli spazi pubblici del Verde e la costituzione di aree per i cani, la gestione dal punto di vista igienico sanitario degli animali.
Noi non vogliamo aree per portare a passeggiare i cani, ma un luogo dove curarli e difenderli.
I volontari ci stanno, e siamo in parecchi!
Attualmente  – prosegue Idone – la dottoressa Maria Grazia Melito, è assessore con delega alla salute, sanità pubblica e veterinaria, vivibilità, profilassi e igiene pubblica, benessere e diritti degli animali, rapporti internazionali, turismo ed eventi;
La situazione sta divenendo sempre più imponente e fuori controllo.
Non serve di certo portare a conoscenza dell’assessore, il degrado in cui versano questi poveri animali, poiché è lei stessa a prendersene cura.
La campagna elettorale adesso è finita, mi auguro e ci auguriamo che qualcosa si metta in moto, perché ogni giorno le vittime aumentano costantemente.
Il randagismo è una piaga che non ha mai avuto la giusta attenzione, ma, si può combattere.
La sterilizzazione gratuita di cani e gatti, nonostante possa sembrare una prevaricazione sulla natura dell’animale, costituisce un fattore importantissimo per la prevenzione del randagismo. Nella maggior parte dei casi il destino delle cucciolate indesiderate è, o la soppressione o l’abbandono. 
Ricordo anche Che:
un cane abbandonato e randagio in un determinato Comune è di proprietà del sindaco di quel Comune. La legge 281/91 per la tutela e il benessere animale, contenuta nella L.R. 16/2006 e nel successivo Regolamento di attuazione, stabilisce che il sindaco è tenuto a garantire il benessere dell’animale accalappiato nel suo Comune. 
Il primo cittadino, quindi DEVE tutelare l’animale in qualche modo, anche affidandolo ad una struttura di accoglienza, ad un canile/gattile convenzionato accertandosi delle condizioni in cui versi la struttura stessa.
Pena, nel caso non lo faccia, la possibile imputazione penale per omissione di atti d’ufficio e maltrattamento. 
Il responsabile per i danni causati dai cani randagi è quindi sempre “l’Ente, o gli Enti, cui è attribuito dalla Legge il compito di prevenire il pericolo specifico per l’incolumità della popolazione connesso al randagismo, e cioè il compito della cattura e della custodia dei cani vaganti o randagi”.
Il Mio auspicio è, che almeno – conclude Idone – si tenti di trovare soluzioni, collaborando con chi ogni giorno lotta per strappare alla morte delle Anime pure».

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