Elezioni a Villa, caos nel Pd: Ciccone e Vilardi si autosospendono dal partito

12 Maggio 2022
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VILLA SAN GIOVANNI – A due giorni dalla presentazione delle liste elettorali si fa sempre più teso il clima all’interno del Pd villese. La scelta dei vertici provinciali e regionali del partito di candidare a sindaco Filippo Bellantone non è andata giù al gruppo storico del Circolo, tanto da causare malcontento e mal di pancia. La conseguenza è stata che, ieri pomeriggio, i consiglieri Salvatore Ciccone e Lina Vilardi si sono autosospesi dal partito. 

«Con rammarico infinito – ha spiegato Ciccone – rendo noto la mia decisione di autosospendermi dal Partito Democratico, non condividendo le ultime scelte su valutazione e selezione dei candidati alle prossime consultazioni comunali. Le compiute motivazioni politiche sono state già notificate al segretario metropolitano Antonio Morabito e al circolo PD di Villa San Giovanni ed al coordinamento di circolo». 

Un giorno prima della decisione, Ciccone aveva già espresso tutta la sua amarezza in alcune dichiarazioni rilasciate al Quotidiano del Sud (oggi in edicola, ndr): «Dispiace non essere stato scelto dal mio partito. Mai avuta questa pretesa, ma senza ipocrisia non nego di aver desiderato che venisse preferito il mio nome. C’è amarezza, non tanto per la decisione, legittima, libera, quanto per le modalità con cui è arrivata. Le scelte si rispettano, ma non sono contento e non la condivido».

L’esperienza più che decennale in Consiglio comunale e in varie Commissioni, la lunga militanza nel Pd, la gran mole di lavoro prodotto e che resta a disposizione della città, l’impegno politico quotidiano anche quando il Pd villese era quasi morto, un profilo composto e determinato al tempo stesso, un’età ancora più che spendibile per amministrare e una professione, quella di architetto, esercitata da oltre trent’anni: di questo e altro i piani alti del Pd sembra non abbiano tenuto conto nel fare fuori Ciccone dalla corsa alla poltrona di sindaco. «Ritengo di non aver ricevuto la giusta attenzione. Una scelta forse mirata al rinnovamento del partito, ma in questo momento sarebbe stato più utile rinnovare nella continuità e fare un mix. Se vinceremo governeremo, altrimenti faremo minoranza».

E ancora: «Resto a disposizione del Pd e il mio voto andrà al candidato del partito, anche se il Circolo non è ancora a conoscenza della lista che il candidato sta preparando. Non escluso altre decisioni, in questo quadro politico desolante e per come sono andate le cose».

E la decisione di Ciccone è arrivata ieri pomeriggio, assieme a quella della sua compagna in Consiglio comunale Lina Vilardi. A questo punto, dunque, viene meno anche la dichiarazione di appoggio al candidato del Pd. 

Fra.Me.

 

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