Villa Viva all’amministrazione Richichi: «Si inizi a programmare il futuro della città»

26 Dicembre 2020
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VILLA SAN GIOVANNI – Dopo lo scampato pericolo di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, il comitato territoriale Villa Viva si rivolge alla coalizione di governo di centrodestra:

«È ormai noto a tutta la città: il Ministro dell’Interno ha chiuso il procedimento ispettivo antimafia aperto nel mese di febbraio nei confronti dell’Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, che così non subirà lo scioglimento previsto dall’art. 143 del Testo Unico enti locali e la perdita dei suoi organi elettivi.

La notizia da’ indubbiamente sollievo a una città che, da ormai dodici mesi, patisce la sospensione del proprio Sindaco. Tuttavia, al di là della vicenda giudiziaria personale di Giovanni Siclari, sulla quale non possiamo pronunciarci in alcun senso, dobbiamo registrare la completa stasi dell’azione politica e amministrativa dell’Amministrazione da lui voluta e guidata, sia nella precedente fase, che lo aveva visto protagonista dopo la prima sospensione, sia nell’attuale, la cui gestione è stata affidata nell’ultimo anno alle cure di un Sindaco facente funzioni. Il tandem Siclari-Richichi ha continuato a non dare risposte alla città e di fatto a non governarla, al di fuori degli atti indifferibili e obbligatori per legge. In questi mesi, in particolare, sono fiorite molte, troppe giustificazioni a fronte di questa completa assenza istituzionale: il terremoto giudiziario, l’emergenza Coronavirus, la carenza di risorse finanziarie e da ultima la commissione d’accesso antimafia, il cui giudizio pendeva come una spada di Damocle sul Consiglio e sulla Giunta, secondo le loro stesse parole. Abbiamo ancora nelle orecchie le parole quasi disperate del Sindaco f.f. nell’ultima seduta di Consiglio comunale dello scorso 12 dicembre, che addossava enormi responsabilità ai propri compagni di avventura, assessori e consiglieri, aprendo prospettive fosche sul proseguo di questa esperienza amministrativa.

Ebbene, il terremoto giudiziario è ormai passato, il Settore tecnico urbanistico è stato in parte ricostituito, l’emergenza coronavirus è entrata a far parte delle vite e della normalità di tutti noi, la carenza di mezzi e denari affligge tutti i comuni, non solo Villa San Giovanni. Ieri è caduto anche l’ultimo degli alibi: il Comune di Villa non è stato oggetto di infiltrazioni criminali tali da compromettere la tenuta dei suoi organi elettivi, il cui mandato, pertanto, continuerà. L’onta, la macchia dello scioglimento è evitata. L’onore civico è salvo.

Da un lato, come cittadini villesi, non possiamo che sentirci sollevati anche noi da questa valutazione, che, ancora una volta, esclude la nostra città dall’elenco degli enti in cui la ‘ndrangheta è entrata nelle stanze dell’amministrazione. Dall’altro, però, guardiamo con disincanto e scetticismo ai diciotto mesi che ci separano dalla scadenza naturale del mandato del Consiglio e del Sindaco. Non ci aspettiamo novità eclatanti, ma pretendiamo che, nel breve lasso di tempo che ci separa dalle elezioni, si vada oltre l’ordinaria amministrazione e le urgenze, per dare spazio ai progetti strategici in materia di mobilità, infrastrutture, ambiente, fondi europei, politiche sociali; in una parola, che si inizi a programmare il futuro della città.

Il 15 gennaio, subito dopo gli eventi turbolenti che avevano colpito la maggioranza consiliare, domandavamo “scelte responsabili, coerenti e trasparenti, che abbiano come unico scopo la difesa degli interessi della città”. La stessa cosa chiediamo nuovamente oggi. Un vecchio programma televisivo insegnava che “non è mai troppo tardi”: varrà anche per il Comune di Villa, dopo dieci anni di discutibile amministrazione e tre anni di acque ferme?».

 

 

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