VILLA SAN GIOVANNI – Passa il bilancio, resta la crisi. È questo, in estrema sintesi, il risultato della seduta fiume del consiglio comunale di ieri sera. All’indomani dell’attesissima seduta, infatti, il quadro politico-amministrativo sembra ancor più complesso e la bagarre tutt’altro che risolta. Ma il bilancio è approvato e da qui si riparte, precisamente dai nove “sì” della maggioranza e da una sfilza di astensioni e tre “no”. Un’approvazione sul filo del rasoio, col fondamentale placet della capogruppo del centrodestra Francesca Porpiglia. Lei, la salviniana, lanciato il solito appello pro “micariani”, stavolta cede alla solita apertura mostrata dal sindaco e dà l’ok al documento contabile di previsione e agli altri punti connessi, Piano alienazioni e Dup (Documento unico di programmazione). Si astengono, «aspettando gli assestamenti di bilancio», i consiglieri Sonia Labate, Liz Ciccarello e Giuseppe Sofi, che in maggioranza sono stati eletti e in maggioranza intendono restare. Anche senza deleghe. Lo dicono a chiare lettere nel rivolgersi al primo cittadino, ribadendogli in toto le critiche per la «mancata condivisione» del bilancio e le osservazioni sulle varie voci del documento. Dal canto suo, Siclari non si discosta dalle dichiarazioni degli ultimi giorni e rilancia: «Sono disponibile a incontrare chiunque. Mi auguro che tutte queste polemiche finiscano, chi vuole stare nella maggioranza lo faccia senza creare polemiche». Dal susseguirsi degli interventi, però, emerge che i “dissidenti” della maggioranza continueranno a essere tali ogni qualvolta non saranno d’accordo col sindaco. E allora significa che «il muro contro muro» stigmatizzato da Francesca Porpiglia va avanti. Ad oggi è così. Domani chissà. Chissà se Siclari e i “micariani” si confronteranno faccia a faccia. E quanto peserà su un eventuale confronto il presunto accordo col gruppo di minoranza “Impegno in Comune”? Di certo, il possibile passaggio degli Aragona nella coalizione di maggioranza continua a essere supportato da indizi inequivocabili. Su tutti, smettere di fare opposizione e comportarsi già da maggioranza o quasi. Sa tanto di “sì”, infatti, l’astensione sul bilancio dei consiglieri Mimmo e Cristian Aragona, e sa tanto di matrimonio la serie sdolcinata di sguardi e parole nei confronti del sindaco. Che ricambia altrettanto amorevolmente per tutta la serata. Ci pensa quindi il democratico Ciccone (che con la compagna Vilardi e la pentastellata Gioè dice “no” al bilancio, ndr) a richiamare tutti alla realtà: «Sono due mesi che la gente non capisce che ci facciamo qua dentro!». Continuando, Ciccone, a dirsi «sconcertato» davanti al contesto politico in cui è maturata l’approvazione del bilancio. (Francesca Meduri)
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