VILLA SAN GIOVANNI – «Non ho subito un’altra sospensione, continua quella che avevo. Comunque è rafforzata la mia tesi che potevo nominare il vicesindaco, perché a questo punto non ero neppure sospeso da consigliere». Così Giovanni Siclari commenta a caldo l’articolo di Villaedintorni sull’odierno provvedimento prefettizio che, di fatto, lo lascia ancora fermo ai box. Un ulteriore stop obbligato per il primo cittadino eletto, che a distanza di un anno dalla campagna elettorale e dalla vittoria alle urne si ritrova suo malgrado impossibilitato a rispettare la ripetuta promessa fatta ai suoi sostenitori e anche a chi non l’ha scelto, essendo diventato il sindaco (seppur sospeso) di tutti: il suo “tornerò a breve” (all’indomani del voto annunciò che sarebbe mancato solo per 6-7 mesi, ndr) è, infatti, rimasto solo sui titoli dei giornali visto che la realtà si è rivelata un’altra. Una vicenda lunga, tortuosa, senza precedenti e, perciò, ancora più difficile da interpretare. Una vicenda che, senz’ombra di dubbio, non ha fatto bene alla città che, dopo la fine traumatica dell’amministrazione Messina-Cassone e la parentesi commissariale a firma di Gerlando Iorio, confidava in un governo locale pienamente operativo, con un sindaco presente e capace di risposte certe. Nulla togliendo alla giunta guidata dalla facente funzioni Maria Grazia Richichi, come all’intera maggioranza, la giostra sulla quale i candidati della lista “LeAli per Villa” sono saliti un anno fa ha avuto un andamento decisamente altalenante, proprio per i vari eventi che man mano si sono succeduti. Che succederà ora? La sospensione di Siclari – protratta in ragione della decorrenza dei termini dalla sua elezione a sindaco – durerà ancora sei mesi o, come lui spera, l’imminente sentenza di appello del processo Banda Falò lo libererà dalla Severino? Nel frattempo, però, dovrebbe arrivare anche il verdetto sulla relazione della commissione d’accesso antimafia… Esito che, a dire il vero, non ha mai impensierito più di tanto Giovanni Siclari, che si è detto sempre fiducioso e, soprattutto, certo che “non si può sciogliere chi non ha amministrato”. Insomma, per Siclari, la decisione su Banda Falò (e, quindi, la fine della sospensione) sembra essere l’unico ostacolo da superare affinché la squadra dei “LeAli” possa finalmente prendere il volo e amministrare a pieno regime la città.
Francesca Meduri
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