VILLA SAN GIOVANNI – Centrodestra e Pd a braccetto verso le elezioni comunali? L’ipotesi pare concreta e le recenti dichiarazioni di Lorenzo Micari, due volte assessore con “Villa nel cuore e oggi dirigente provinciale di Forza Italia, la renderebbero ancora più attendibile: «Al centro del confronto, vivace ed animato, è maturata la volontà di continuare ad impegnarsi in un percorso di area moderata che prediliga l’alleanza con Alternativa Popolare ma che, allo stesso tempo si apra al mondo dell’associazionismo culturale, sociale ed a tutte le forze partitiche che intendano lavorare per la condivisione di programmi e progetti».
«Tutte le forze partitiche» tra le quali, dunque, rientra anche – e, forse, soprattutto – il Partito democratico: Forza Italia, non solo non romperebbe con Alternativa Popolare, ma accetterebbe di buon grado l’alleanza su cui Ap e Pd starebbero trattando da tempo, forse anche da prima che la consiliatura targata Messina cadesse sotto i colpi della legge “Severino”, delle inchieste giudiziarie e delle dimissioni di massa dei consiglieri di ambo gli schieramenti.
Mettere a punto un accordo, però, sembra cosa tutt’altro che semplice. I nodi da sciogliere sono tanti, e i ruoli dei vari protagonisti di questa possibile alleanza quasi tutti da definire. In campo ci sono diversi protagonisti della recente storia politica villese, chi in cerca di riscatto chi di nuovi consensi. Concludere i giochi significherebbe mettere una bella pietra sopra quanto accaduto sul finire del civico consesso eletto nel 2015: gli scontri – per qualcuno nemmeno così accesi o, addirittura, solo mera apparenza – tra maggioranza e opposizione, e la spaccatura interna alla coalizione di governo di centrodestra. Ma qui si aprono altri interrogativi di non poco conto, in particolare sul ruolo dei “dissidenti” di “Villa nel cuore” (Patrizia Liberto, Anna Bellantone, Marcello La Valle) che hanno, di fatto, scritto la parola fine sull’amministrazione Messina-Cassone. Interrogativo ancora più grosso riguarda il nome del candidato a sindaco di un’eventuale lista col marchio Pd-Ap e, stando all’apertura di Micari, Fi. Pare che le quotazioni di Giovanni Siclari, e dello stesso Micari, stiano scemando per via della sospensione connessa alla legge “Severino”, e ciò al di là del possibile patto col Pd: anche proseguendo da solo per la sua strada, il centrodestra preferirebbe altre soluzioni per la candidatura alla carica di primo cittadino, puntando ad esempio sul nome di Maria Grazia Richichi. Nel caso di alleanza con i dem, poi, con gli aspiranti alla poltrona più alta aumenterebbero anche le incertezze, ferma la convinzione di dover giungere a una sintesi su un nome forte, convincente.
Di certo, ad oggi, né il Pd né il centrodestra sono usciti realmente allo scoperto in vista delle elezioni amministrative. Confusione e incertezza sembrano regnare nell’una e nell’altra parte, e l’impressione è che i giochi siano appena iniziati.
Fra.Me.
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