VILLA SAN GIOVANNI. Inquinamento e traffico, Italia dei Valori: «Si tenga conto dei progetti già esistenti»

25 Febbraio 2017
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VILLA SAN GIOVANNI – Italia dei Valori fa il suo esordio a Villa San Giovanni, e probabilmente lo fa anche in vista del prossimo appuntamento elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. Un partito che dimostra di avere le idee molto chiare sulla città dello Stretto, affrontando subito uno dei temi più cruciali per il suo sviluppo. A firmare la nota divulgata ieri alla stampa sono il senatore Francesco Molinari, il coordinamento Idv Villa San Giovanni Rocco Caridi, il responsabile IdV Reggio Calabria Città Metropolitana Oreste Arconte.

«Quella dell’inquinamento e del traffico, legato all’attraversamento delle città di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria, – esordiscono – è una urgenza da affrontare in maniera repentina e oculata. Ciò che più sorprende è che esistano  soluzioni, già approntate da tempo e secondo direttive ministeriali, ma che vengono bypassate per ragioni che ci restano oscure. Il tavolo tecnico, che si è riunito presso la Prefettura di Reggio Calabria, non può non tenerne conto. Esiste un progetto ben preciso del polmone di sosta fuori dal tessuto urbano, e che,  in violazione del Decreto Via n° 4901/2000, era stato ridotto a soli 8500 metri quadrati. Il progetto è stato,  successivamente,  riformulato nella direzione di un riadeguamento alle direttive del Decreto e portato ad oltre 24.000 metri quadri. Tuttavia, si tratta di un progetto, inspiegabilmente, relegato in un angolo e lasciato nel dimenticatoio, nonostante il novero nel Decreto Emergenza Ambientale del 2001».

Per Italia dei Valori è dunque «inconcepibile l’ inesistente considerazione, per una idea moderna di mobilità e frutto di concertazione, tra tutti i soggetti interessati. 24.000 mq di area di sosta dotata dei più moderni servizi, a cui ha dato il suo placet anche l’ assessore regionale in carica , Prof. Francesco Russo. Dove sta allora l’intoppo? E’  incomprensibile che una idea progettuale di siffatto valore, resti bloccata,  nonostante una legge dello Stato abbia disposto il passaggio delle competenze alla gestione ordinaria dei Comuni. La realizzazione di tale progetto, come affermano i tecnici VIA, consentirebbe già un abbattimento di oltre il 50% dei fattori inquinanti che, con l’ausilio dei quasi 10 mln di euro già stanziati dalla Regione Calabria per la realizzazione di una bretella dedicata di collegamento con i nuovi approdi, eliminerebbe anche qualsiasi rischio di inquinamento e di congestione veicolare».

Molinari, Caridi e Arconte si spiegano meglio andando indietro nel tempo: «Tutto ciò sarebbe possibile evitando, però, improvvisazioni e, soprattutto chiarendo,  senza dubbio, che quando si parla di delocalizzazione del Porto a sud, frutto di una accordo del 1989, si intende l’area portuale attuale, ossia, in uso ad RFI, così come dimostrato dalle varie bozze di progetto e studi meteomarini commissionati dal Comune di Villa San Giovanni. E’ pertanto, assolutamente inutile l’idea, emersa dal “tavolo tecnico”,  circa un eventuale progetto privato in località “Bolano”. Una soluzione che non può, assolutamente, essere condivisa.  Fosse solo per una esigenza di tutela ambientale e salvaguardia delle coste, senza contare la necessita’ di tenere conto di vincoli di mercato e concorrenza, che questa “nuova” idea progettuale andrebbe, inevitabilmente, ad intaccare. Lo spostamento del porto, inoltre, consentirebbe l’affrancamento di tutta l’area attuale che diverrebbe a completa  disposizione del  peschereccio e diportismo, mentre,  l’area a monte a completa fruizione di attività turistico-ricettive, necessarie per un rilancio economico-occupazionale del territorio, e dell’osservanza del sacrosanto diritto alla salute».

Segue un interrogativo su quanto emerso nel corso del tavolo dell’altro ieri in Prefettura: «Da quale necessità scaturisce l’idea di un nuovo progetto, quando se  ne ha già in mano uno complessivo,  riuscito a catturare l’attenzione di Confindustria Reggio Calabria?  Ci piacerebbe capire perchè esistono i fondi che ne consentirebbero la realizzazione, eppur nulla si muove. Vorremo capire, come mai oltre 10 mln di euro rimangono nelle casse del Comune di Villa San Giovanni, inutilizzati. E ancora ci chiediamo perche’ si è inceppato l’iter di realizzazione e se ci sia  una longa manus, con interesse a che il progetto continui a restare al palo. Questi sono gli interrogativi sui quali chiediamo lumi alle istituzioni competenti e al “tavolo” appositamente impegnato. Nel frattempo, noi continueremo ad incalzare gli amministratori del territorio fino a quando  non arriveranno risposte, in nome di quella trasparenza che la politica locale deve, come obbligo morale, ai residenti dell’area dello Stretto».

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