REGGIO CALABRIA – «Due giornate, sabato 25 e domenica 26 febbraio, per incontrare i cittadini. Sedi del Partito Democratico aperte per discutere, confrontarsi, iscriversi e partecipare». Ad annunciarlo è Giovanni Puccio, coordinatore Pd dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria, che ripercorre gli ultimi eventi relativi al partito.
«La vicenda politica degli ultimi mesi che ha determinato, dopo l’Assemblea Nazionale del PD, la convocazione del Congresso Nazionale, per i democratici dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria – esordisce Puccio – non rappresenta una semplice conta né una resa dei conti. Il Congresso è la più alta espressione della democrazia partecipativa e una grande opportunità. Non si tratta di far funzionare il sacrosanto principio della contendibilità delle cariche di direzione politica a partire dal Segretario, ma di definire la piattaforma sulla quale i democratici intendono rilanciare la loro funzione politica, programmatica e di governo. Ci lasciamo alle spalle una stagione di grande impegno nel Governo nazionale e nel Parlamento. Un Paese allo stremo è stato messo nelle condizioni di poter guardare al futuro. Anche nel Mezzogiorno e in Calabria si è invertita la tendenza al declino».
Puccio ammette senza mezzi termini che «molto rimane da fare», e poi aggiunge: «Lo dimostrano anche le sconfitte e l’anno prossimo si dovrà affrontare l’appuntamento elettorale decisivo per imprimere quella spinta riformatrice che garantisca un destino migliore e diverso al Mezzogiorno, all’Italia e all’Europa. La promessa del Partito Democratico mantiene tutta la sua attualità. E anche di fronte a difficoltà occorre rilanciare la promessa dei democratici uniti in quel soggetto politico, unico in Italia, che regola la propria azione sulla base di una grande partecipazione di popolo che si organizza sui territori e nella società. Ecco, è proprio a partire da questa esigenza che tutti i gruppi dirigenti, le rappresentanze elettive a tutti i livelli saranno chiamate a rispondere ad una mobilitazione straordinaria. Ed è questa la caratteristica che dovrà qualificare la nostra attività nei prossimi mesi».
Nel percorso da seguire, però, si dovranno evitare gli ostacoli del passato. Anche su questo Puccio è chiaro: «Il tempo dei contrasti – avvisa – deve lasciare il posto al tempo della coesione e della libera dialettica. Sarà il miglior modo per segnare la differenza positiva con chi ha preferito allontanarsi per tentare improbabili percorsi. Il nostro impegno – conclude – non verrà mai meno nel mantenere sempre aperto il confronto per coalizzare le forze che credono nel cambiamento e in quel sano riformismo che non ostenta i muscoli ma che costruisce la speranza per i più deboli, facendo vivere nei fatti i principi di giustizia e di uguaglianza».
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