CAMPO C. Elezioni amministrative, Crupi non lancia la Dieni e invita all'ascolto della gente

18 Settembre 2016
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CAMPO CALABRO – Nel 2017 i campesi saranno chiamati alle urne per il rinnovo del consiglio comunale, ma l’importante appuntamento non sembra più di tanto oggetto di dibattito e confronto. Ne parliamo con il consigliere di maggioranza Vincenzo Crupi, prendendo spunto dal post social in cui ipotizza la discesa in campo della deputata Federica Dieni come aspirante sindaco della cittadina dello Stretto.

Vincenzo Crupi

Crupi, com’è la storia che un renziano doc come lei, lancia la Dieni candidata sindaco? Ci vuole spiegare il suo ultimo post su facebook?

«È chiaramente una provocazione nata dalla sovraesposizione mediatica delle due Sindache, o Sindachesse, di Roma e Torino e dalla “moda elettorale” del Movimento 5 Stelle a cui si aggiunge il fatto che Campo ha l’onore di annoverare tra i suoi concittadini proprio una deputata grillina. Se sommiamo tutto, ho pensato, avremmo anche qui le condizioni per seguire la scia. Nei fatti non c’è nulla oltre questo. Quindi, è bene precisare che non lancio nessuna candidatura, men che meno una candidatura pentastellata».

Conferma di volersi tirare fuori dalla prossima tornata elettorale per il rinnovo del consiglio comunale? Se sì, perché? E, in ogni caso, intende dare il suo contributo con persone e idee?

«Ho dichiarato pubblicamente, e anche ufficialmente nel corso di una seduta del Consiglio Comunale, che la mia esperienza amministrativa si conclude con questa legislatura. Mi piace pensare che un Politico debba mantenere ciò che dice e fare della coerenza tra parole e fatti un principio irrinunciabile. Il mio contributo sarà quello che dovrebbe essere quello di ogni cittadino, attenzione ai fatti, diritto di critica, dovere di fare ciò che è nelle possibilità di ognuno, e amore verso la propria terra».

La maggioranza uscente sarà della partita, insomma crede che ci sarà una lista legata al sindaco decennale Mimmo Idone?

«Credo che il Sindaco Mimmo Idone, forte della affermazione nelle due precedenti tornate elettorali amministrative, abbia il diritto e anche il dovere di contribuire a costruire una squadra che dia continuità alla sua azione amministrativa e politica. Nonostante qualche scivolone elettorale recente, che comunque fa parte del gioco, resta sempre l’uomo politico più in vista del Paese e bisogna riconoscere che ha fatto tante cose buone. Come tutti noi, avrebbe potuto fare di più…».

Come vede Campo Calabro verso le elezioni? Crede che il paese abbia bisogno di una “scossa”, di novità?

«Non mi entusiasma il modo in cui il paese si sta approcciando al rinnovo del Consiglio Comunale. Tutto tace, non c’è fermento, non c’è un dibattito politico. Sembra tutto assopito. Credo che sarebbe utile e opportuno una inversione di tendenza nel modus operandi. Abbiamo l’abitudine di partire dall’uomo da candidare come Sindaco e poi ragionare del programma; io intendo l’impegno politico come servizio alla propria comunità e per poterlo svolgere al meglio è necessario conoscerla e ascoltarla per capirne le esigenze, i cambiamenti sociali, le evoluzioni dei bisogni. Sarebbe bello partire da una campagna di incontri con la cittadinanza per arrivare a comprendere cosa veramente serve a Campo Calabro per poi individuare, all’interno di una squadra, di un gruppo politico, chi possa essere la persona con i requisiti adeguati a raggiungere l’obiettivo».

Vuole lanciare un appello a quanti intendano mettersi in gioco per Campo Calabro?

«Gli appelli li lanciano le persone importanti e che rivestono particolari ruoli pubblici, io non sono né l’uno, né l’altro. Mi limito a condividere una speranza. Il momento della scelta dura poco ma ha conseguenze pluriennali e fondamentali sulla vita di ogni cittadino. Mi piacerebbe che le scelte venissero fatte sulla base della capacità e non solo sulla base di un rapporto personale che sia amicale o di parentela. D’altronde, dovendo scegliere un medico io non vado dall’amico ma da quello che ritengo bravo. Se poi ha entrambe le qualità, ben venga. Ma mai sceglierei di farmi operare da un incompetente solo perché prendiamo il caffè insieme. Un amministratore, che sia comunale o altro, incide sulla qualità della mia vita e io voglio scegliere quello che è in grado di garantire a me, e alla comunità in cui vivo, servizi, infrastrutture, tasse eque, pulizia, ecc. Non importa se sia o meno mio amico!»

Francesca Meduri

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