
un momento della Traversata (foto Fidas)
La forte corrente delle acque dello Stretto di Messina non ha fermato i donatori di sangue FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) che ieri hanno concluso la X Traversata della Solidarietà. Partiti dalla spiaggia di Punta Faro, in un’entusiasmante staffetta, hanno percorso il tratto di mare fino a Cannitello, sostenendo il messaggio che la FIDAS porta avanti da dieci anni: tendere il braccio a favore degli altri, non dimenticando l’importanza del dono del sangue e degli emocomponenti in particolare durante l’estate.
Sport, solidarietà, ma anche una sfida culturale. “Oggi vogliamo ricordare ancora una volta che non abbiamo paura di affrontare la sfida della donazione che in questo particolare momento è anche una sfida a tendere il braccio non solo per donare qualcosa di noi stessi, ma anche per accogliere gli altri, perché il sangue è un fattore che unisce, che crea legami che vanno al di là del colore della pelle o del credo religioso – ha ricordato il presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris.
La Traversata della Solidarietà, promossa da FIDAS Nazionale, FIDAS Calabria e ADSPEM FIDAS di Reggio Calabria, anche quest’anno è stata un appuntamento di incontro e di festa che ha coinvolto i donatori di sangue, soprattutto giovani, provenienti da tutta Italia. Due giornate di tornei sulla spiaggia del lido, una coinvolgente serata all’arena dello Stretto con la travolgente comicità di Gennaro Calabrese e la staffetta tra Scilla e Cariddi.
Insieme ai volontari del dono anche Simone Ercoli, Joseph Davide Natullo, Andrea Volpini e Ilaria Raimondi, campioni plurimedagliati delle Fiamme Oro della Polizia di Stato e gli atleti degli Special Oympics, il programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per le persone, ragazzi ed adulti, con disabilità intellettiva.
Positivo il riscontro del Villaggio della salute, uno spazio informativo allestito sul Lungomare: durante tutta la giornata di sabato e nella mattinata di domenica un cardiologo, un nutrizionista e un osteopata sono stati a disposizione dei cittadini che hanno usufruire anche della possibilità messa a disposizione da alcuni laboratori di analisi di Reggio Calabria per effettuare gli esami per l’idoneità alla donazione.
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