VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito l’intervento sul Peba letto dalla capogruppo di “Cittadini Responsabili”, Silvia Lottero, durante il consiglio comunale della settimana scorsa:
La città si presenta alla nostra vista con spazi pubblici e servizi inaccessibili. In via preliminare, occorre registrare il fallimento di tutti gli interventi compiuti fino ad oggi che avrebbero dovuto garantire l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Nonostante il Sindaco e la sua Giunta siano stati ripetutamente sollecitati ad adempiere agli obblighi di legge, ancora oggi il P.E.B.A. rimane una miraggio.
Ancora una volta si sottolinea che ogni giorno i cittadini diversamente abili, vittime anche dell’indifferenza dilagante, subiscono inaccettabili discriminazioni.
RIBADIAMO CON FORZA CHE I DIRITTI E LA DIGNITÀ DI CIASCUNA PERSONA NON POSSONO ATTENDERE IL TEMPO DI UNA POLITICA TROPPE VOLTE ASSENTE.
Gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana così recitano:
Art. 2 “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
L’art. 32 comma 21 della legge n. 41 del 1986 prevede che “Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del D.P.R. 27 aprile 1978, n. 384 (ora D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503), dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge“
Il P.E.B.A. (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) doveva essere adottato entro il 28 febbraio 1987 (un anno dall’entrata in vigore della legge sopra menzionata) dai Comuni e dalle Province, pena la nomina da parte della Regione di un commissario ad hoc, per la redazione del Piano.
La legge quadro 104/92 sulla disabilità ha ampliato la materia di competenza, essa stabilisce (art. 24 comma 9) che come i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della legge n. 41/86 devono essere modificati con integrazioni concernenti l’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili.
La legge quadro italiana n. 13/89, che tratta il problema dell’accessibilità, stabilisce i termini e i modi in cui deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici. Il D.M. 236/89 (decreto attuativo) descrive all’art. 3 i criteri generali di progettazione e nella parte tecnica dispone che occorre tenere conto di tre diversi livelli di attenzione (accessibilità, visibilità e adattabilità).
Lo Statuto del Comune di Villa San Giovanni all’art 2 detta quelli che sono gli obiettivi politici e socio-economici da perseguire, fra essi: “Il Comune promuove lo sviluppo e il progresso civile, sociale ed economico della comunità di Villa San Giovanni ispirandosi ai valori e agli obiettivi della Costituzione” e persegue la “rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono l’effettivo sviluppo della persona umana e l’eguaglianza degli individui“. Il medesimo Statuto comunale (art. 6) afferma che il Comune “persegue le proprie finalità attraverso gli strumenti della programmazione, della pubblicità e della trasparenza, …”
Nonostante la previsione normativa della legge n. 41 del 1986, quanto affermato dallo Statuto e della recente delibera di Consiglio Comunale n. 64 del 22.12.2015, il Comune di Villa San Giovanni non ha ancora redatto, a distanza di quasi 30 anni dall’emanazione della prima norma, il Piano per l’eliminazione delle Barriere Architettoniche.
Se giuridicamente la mancata adozione del P.E.B.A. da parte dell’Amministrazione comunale potrebbe configurare gli estremi di “omissione di atti di ufficio”, politicamente la mancata eliminazione delle Barriere Architettoniche, presenti in molti immobili comunali, mostra scarsa attenzione alle esigenze dei cittadini che hanno una maggiore necessità di tutela.
Poiché assistiamo quotidianamente a parcheggi selvaggi nei posti riservati ai disabili e innanzi i pochi scivoli accessibili, evidenziamo che è compito dell’Amministrazione comunale mettere in atto tutte le possibili attività e gli accorgimenti necessari per indurre i cittadini al rispetto della altrui condizione di disabilità.
E’ doveroso tenere in considerazione le esigenze dei cittadini portatori di qualunque disabilità nella redazione di qualsiasi progetto che abbia ricadute anche sulla loro vita. Nella convinzione che per quanto un normodotato sia sensibile alla causa potrebbe non comprendere le vere necessità di un ipovedente o di un persona sulla sedie a rotelle.
Rimanendo in capo all’Amministrazione l’obbligo di far partecipare tutti i cittadini alla vita politica della città, è necessario che siano coinvolti i soggetti portatori di interessi così particolari per tutti i futuri, o in itinere, progetti che riguardano la mobilità e la viabilità.
Il 12 settembre 2014 Il presidente dell’ANCI scrive a tutti i primi cittadini italiani: ‘’Sia assicurata la piena fruibilità degli spazi pubblici da parte di tutti i cittadini’’
La Commissione Europea ed il Governo italiano hanno focalizzato la loro attenzione sul cosiddetto “turismo accessibile”, cioè un turismo che sia per tutti. Il turismo accessibile non solo è una manifestazione di rispetto delle altrui necessità ma è anche un ulteriore fetta di mercato che gradirebbe le accortezze che altrove ancora non trova. Un disabile, che sia residente o turista, deve poter godere di libertà di movimento e deve poter raggiungere da solo un ufficio comunale, una chiesa, un teatro, una biblioteca, uno stabilimento balneare …senza trovare sul suo percorso barriere spesso invalicabili.
Pertanto, chiediamo che il Sindaco e la Giunta si impegnino a:
– verificare l’eventuale esistenza di barriere architettoniche negli edifici pubblici, nelle scuole di ogni ordine e grado di tutta la città;
– porre in essere quanto necessario per la loro rimozione;
– nominare un commissario ad acta.
Auspichiamo che tale proposta, rivolta a tutti i Consiglieri Comunali, venga accolta.
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